Addio ai sacchetti non biodegradabili, da oggi multe fino a 100mila€

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sacchetti spesaMANDELLO – Il Decreto del Ministero dell’Ambiente del 18/03/2013 ha disposto che da oggi, 13 novembre, sarà vietato l’utilizzo di sacchetti per la spesa in materiale plastico (non biodegradabili) e il Comune di Mandello, attraverso la Polizia Locale, ha deciso di illustrare la novità ai cittadini.

Anche perché, sempre dalla giornata odierna, scatteranno sanzioni amministrative di un importo non di poco conto, che va da 2.500 ai 25 mila euro, aumentata fino ad 100 mila euro se la violazione riguarda quantità ingenti di sacchetti per l’asporto.

Una bella batosta per i punti vendita che non si sono ancora adeguati alla normativa. Ad essere banditi sono quei sacchetti senza marchio e con i marchi oggi fuorilegge in Italia, ovvero quelli in polietilene, polietilene a bassa densità e polietilene ad alta densità.

Ci sono poi i finti nuovi sacchetti ecologici (oxodegradabili in polietilene) che in realtà non sono biodegradabili e non sono compostabili anche se riportano scritte e diciture che richiamano all’ecologia e all’ambiente. Sono fatti di polietilene (PE) addizionato di sostanze che alla luce frantumano in tanti pezzetti il sacchetto.

Inoltre da qualche tempo si trovano sul mercato sacchetti in plastica riciclata che, grazie alla loro robustezza, si riutilizzano più volte e sono ottenute da plastica proveniente dalla raccolta differenziata; sono riconoscibili dal marchio “Plastica Seconda Vita”.

Quindi, come riconoscere i sacchetti biodegradabili? Al tatto sono “mollicci“ e sono ottenuti da amido di mais, di patata o poliestere. Guardando il sacchetto bisogna fare riferimento alla dicitura di conformità della norma EN 13432:2002 e cercare sul sacchetto la frase “Prodotto biodegradabile conforme alle normative comunitarie EN 13432” che di solito viene riportata lateralmente o nella zona frontale.

Una seconda possibilità è di cercare i marchi che attestano la certificazione della biodegradabilità come “OK Compost” e “Compostable”. Tali loghi sono inoltre dotati di un codice seguito da un numero (Sxxx o 7wxx) riferito a ogni azienda produttrice che deve assicurare anche la tracciabilità.
Oltre a questi sono regolari anche i sacchetti riutilizzabili in juta, tessuto, polietilene, polipropilene, tessuto non tessuto, cotone, rete, carta purché rispettino lo spessore previsto dalla legge (60 micron).

Va ricordato che il divieto non riguarda al momento i sacchetti per imbustare frutta e verdura (in polietilene) utilizzati nei reparti ortofrutta dei vari negozi e market, non essendo ritenuti “da asporto” ma a “protezione” dell’alimento.

PER SAPERNE DI PIU’:

SACCHETTI PER LA SPESA – LA NORMATIVA SPIEGATA DALLA POLIZIA LOCALE DI MANDELLO

SACCHETTI PER LA SPESA – LA TABELLA: GLI AMMESSI E I FUORILEGGE