ABBADIA – Non è passata nemmeno una settimana dall’inaugurazione del Civico Museo della Seta Abegg di Garlate, rimesso a nuovo e riaperto ai visitatori il 30 novembre dopo 6 lunghi anni di buio, che dal Civico Museo Setificio Monti di Abbadia giungono notizie ben diverse.
Da giovedì, infatti, la fabbrica ottocentesca di torcitura del filo di seta, trasformata in un museo nel 1998, è visitabile solo su prenotazione e in due scampoli di tempo, mercoledì e vederdì, dalle 14 alle 17, in concomitanza con l’apertura della piccola biblioteca comunale che, fortunatamente, resta aperta.
Il problema, come spiegato dal sindaco Cristina Bartesaghi, è la scadenza del contratto a tempo determinato delle due persone impiegate nel museo che l’Amministrazione comunale si trova costretta a non poter rinnovare.
“I limiti normativi e finanziari penalizzano molto le realtà amministrative piccole come la nostra soprattutto in ambiti come quello della cultura. Il contratto stipulato con il personale non può essere superiore agli 8 mesi e non potrà essere rinnovato nell’immediato. Nel frattempo, cercheremo di rendere visitabile il Museo due pomeriggi alla settimana, ovvero in concomitanza con l’apertura delle biblioteca, mentre su prenotazione, le due guide, a titolo volontario, hanno dato la loro disponibilità a chi volesse visitare il Museo. Dicembre e gennaio sono mesi in cui si verificano meno visite al museo. Le scolaresche arrivano a febbraio per quel mese stiamo lavorando per cercare una soluzione che potrà essere il rinnovo di un contratto a tempo determinato sempre alle due guide, oppure trovare una soluzione differente”.
Tra le ipotesi per garantire personale alla struttura c’è anche quella di indire un bando che possa coinvolgere una delle cooperative del territorio. Tuttavia quello del personale non è l’unico dei problemi che pesa sul Civico Museo Setificio Monti.
“E’ un immobile ampio, su piu piani, che necessità di una ristrutturazione, ma con le ristrettezze economiche a cui dobbiamo far fronte come ente locale, dovviamo essere realisti. Nel frattempo abbiamo pensato di impegnare 2 mila euro per stendere un progetto complessivo di sistemazione, infissi, tetto, piazzale… Un progetto che terremo nel cassetto come un piccolo segno di speranza per il futuro, perché solo con le nostre risorse difficilmente riusciremmo a far fronte alla situazione”.
Un vero peccato se si pensa che in un passato non poi così lontano, tra il Museo di Abbadia e quello di Garlate vi era una stretta collaborazione ed esisteva persino un collegamento via lago con i turisti che, visitato il Museo Abegg raggiungevano Abbadia in battello per visitare il Civico Museo Setificio Monti. “Non so se si potrà di nuovo dare vita a questa proficua collaborazione – spiega il primo cittadino – anche se restano due musei complementari all’interno del sistema museale”.
Intanto il sindaco fa sapere: “A febbraio decideremo se ripartire con il ripristino della vecchia modalità contrattuale oppure con qualcosa di nuovo. Quella di dicembre e gennaio la consideriamo una piccola battuta d’arresto, ma siamo contenti di non aver dovuto chiudere del tutto le porte del Museo”.