Conclusa l’ospitalità invernale ai bimbi ucraini, si prepara quella estiva

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arrivo_bambini ucraina les culturesLECCO – Si è appena concluso il progetto di ospitalità invernale e Les Cultures è subito al lavoro per rendere possibile quello estivo. Settimana scorsa sono ripartiti alla volta dell’Ucraina i 20 bambini che hanno trascorso le vacanze invernali ospiti dalle famiglie lecchesi.

“Ringraziamo di cuore le famiglie che hanno reso possibile il progetto, aprendo le loro case a questa esperienza indimenticabile – spiega Anna Anghileri presidente onorario associazione Les Cultures – Era l’estate del 1994 quando conobbi Yuri, un bimbo ucraino ospite di mia sorella ad Orvieto. Pensai subito che sarebbe stato bello poter fare la stessa esperienza. Proposi a Corrado Valsecchi, l’allora presidente dell’associazione, il mio progetto e l’idea piacque subito”.

Il 20 dicembre 1994 il primo gruppo di 20 bimbi arrivò a Lecco e per i successivi 20 anni, Les Cultures si è fatta carico di questa iniziativa e contribuito alla realizzazione di opere importanti come la costruzione dei servizi igienici nella scuola Saer Saye a Saint Louis in Senegal e nel 2002 un centro di cultura italiano presso la sede dell’associazione ucraina Desky Fond.

“Oltre al progetto d’accoglienza (più di 1.600 bambini tra nuovi e rientri in 20 anni), ora promuoviamo sostegni a distanza e lavoriamo attivamente con progetti di cooperazione internazionale che, con il passar degli anni si sono focalizzati soprattutto in Ucraina, nella regione di Cernigov. Sono stati 20 anni intensi, a volte difficili, pieni di emozioni, di soddisfazioni e di storie da raccontare… i prossimi 20 anni saranno anche meglio!”

C’è tempo fino al 17 febbraio 2014 per aderire al progetto di ospitalità estiva. Per qualunque richiesta di informazione e per le adesioni: 0341284828 , informazioni@lescultures.it

Per promuovere questa opportunità, Les Cultures propone l’esperienza di ospitalità di Laura e Luca che da oltre cinque anni aprono le porte della propria casa a questa iniziativa.

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Da quanto tempo partecipate al progetto di ospitalità terapeutica?

Abbiamo iniziato a ospitare Daryna, la nostra bambina nel 2008

Come vi è venuta l’idea di aderire al progetto?

Amo molto stare con i bambini e da tempo volevo fare qualcosa di più per loro. Una mia amica mi ha segnalato che a Ballabio Les Cultures organizzava una serata sul tema dei progetti di accoglienza e così con il mio compagno Luca abbiamo deciso di andare. Dopo aver ascoltato i racconti entusiasti di Patrizia, Giorgio e Anna sui progetti di accoglienza con questi bambini eravamo già impazienti di iniziare questa nuova esperienza.

Chi sono i bambini che avete ospitato?

Daryna e da 2 anni ospitiamo in inverno anche suo fratellino Maksym. Quest’estate abbiamo ospitato per un paio di settimane anche Angela, una bambina che viene da un istituto, una realtà ancora diversa e difficile.

Che tipo di esperienze hanno alle spalle?

Sono bambini molto poveri che vivono una realtà molto diversa dalla nostra. Il bambino è piuttosto gracile fisicamente. Per fortuna la famiglia sembra essere povera ma unita.

dary_2013_nonna_03688ab9fCome è stata la prima esperienza? Quali erano le vostre paure? Quali si sono rivelate reali e quali infondate?

Affrontare la prima esperienza è stato difficile: all’inizio avevamo paura di non riuscire ad interfacciarci con la bambina nel modo giusto, di non capire le sue difficoltà e le sue paure; in fin dei conti non ci aveva mai visto e nessuno dei tre capiva la lingua. Inoltre non avendo figli non avevamo nessuna esperienza.

Alla fine il problema della lingua è stato quello minore, abbiamo avuto più difficoltà nel cibo perché all’inizio non mangiava nulla ed era diffidente e poi come tutti i bambini il primo anno spesso aveva nostalgia della mamma. Ma alla fine abbiamo trovato la sintonia giusta e sono state solo soddisfazioni per noi.

Quali sono state le soddisfazioni più grandi che avete ricavato da questa esperienza?

Questa esperienza ci ha insegnato tanto. Ci ha insegnato ad ampliare le nostre vedute, ad apprezzare meglio tutte le cose che abbiamo e che ci sembrano dovute ma che questi bambini magari non avranno mai. Ad apprezzare e godere anche delle cose semplici e a capire che dare amore arricchisce soprattutto se stessi prima degli altri. Devo ringraziare tanto il Gruppo Pro Infanzia che ci ha permesso di far parte di questo bellissimo progetto.

Cosa vi motiva a proseguire in questa esperienza?

Sono questi bambini la nostra forza. Il loro sorrisi, le risate allegre, anche le difficoltà che a volte si devono affrontare sono uno stimolo a voler fare ancora meglio per il loro bene. Capisco che grazie a questa esperienza di accoglienza e al supporto che diamo loro anche la loro famiglia può avere una vita migliore nel loro Paese.

Rimanete in contatto con i “vostri” bambini ucraini anche al di fuori del progetto?

Sicuramente la tecnologia moderna aiuta. Grazie a Skype possiamo sentirci spesso e abbiamo potuto conoscere e parlare con la sua famiglia (oramai Daryna parla benissimo l’italiano e ci fa da interprete). Non siamo ancora andati in Ucraina ma abbiamo in progetto di farlo presto.