ABBADIA LARIANA – La ciclopedonale destinata a collegare Abbadia Lariana a Lecco è un’opera particolarmente importante per l’intera regione e il territorio la chiede. Anzi, la pretende. E dunque la pista si farà. Parola dell’Anas, che ieri sera tramite il proprio capo compartimento per la Lombardia, ingegner Claudio De Lorenzo, ha detto a chiare lettere che i soldi ci sono e che l’impresa incaricata di eseguire i lavori è assolutamente affidabile.
Il dubbio è semmai legato ai tempi delle procedure da seguire, considerato che alle luce degli eventi verificatisi nel corso del 2013 sono tuttora aperti non uno bensì due ricorsi e che pertanto – come sostenuto dallo stesso capo compartimento nell’incontro pubblico svoltosi per iniziativa della lista di minoranza “Abbadia per la libertà” guidata da Mattia Micheli – sarebbe assurdo ripartire con i lavori e correre il rischio di doversi poi nuovamente fermare.
C’era gente in piedi, mercoledì 29 gennaio in sala civica ad Abbadia, tanti erano i cittadini presenti. E c’era un “parterre” di prim’ordine. Oltre come detto all’ingegner De Lorenzo, anche il presidente della Provincia, Daniele Nava, con l’assessore Franco De Poi, il consigliere regionale Mauro Piazza, l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Lecco, Francesca Rota, e il sindaco di Abbadia, Cristina Bartesaghi.
“Il cammino della pista ciclopedonale sta diventando un po’ troppo lungo e di fronte a questa situazione c’è anche un comprensibile scoramento – ha detto proprio il primo cittadino – e tuttavia non vogliamo desistere. Dobbiamo però mettere in atto un’azione comune e andare tutti nella stessa direzione, anche perché quest’opera è assolutamente indispensabile non soltanto per il rilancio del turismo ma altresì sul fronte della sicurezza”.
“Stiamo lavorando tutti per raggiungere lo stesso importantissimo obiettivo – aveva in effetti premesso Mattia Micheli aprendo l’incontro – e per vedere realizzata quest’opera. Vogliamo partire, anzi ripartire proprio dall’appuntamento di stasera per centrare l’obiettivo”.
L’ingegner Claudio De Lorenzo ha quindi ripercorso il travagliato iter che si è finora accompagnato al cammino della pista ciclopedonale, lunga poco più di 5.800 metri e destinata a essere realizzata in affiancamento alla Statale da Abbadia fino a Pradello e utilizzando la strada esistente nel tratto compreso tra Pradello e Lecco.
“Abbiamo a bilancio 11 milioni e 600mila euro – ha spiegato il capo compartimento dell’Anas – e intendiamo spenderli quanto prima perché questa è un’opera indispensabile che vogliamo realizzare a ogni costo, anche se le vicende che si sono succedute hanno dimostrato che troppi “attori” lamentano troppe cose”.
“Ma abbiamo un programma e un budget da rispettare – ha aggiunto De Lorenzo – e poi vedo un attaccamento non comune del vostro territorio verso quest’opera. Anch’io aspetto che si chiuda la controversia giuridica e amministrativa e vi assicuro che il giorno dopo ripartiremo con i lavori”.
“L’Anas faccia di tutto per arrivare al dunque e venire a capo della questione”, l’ha sollecitato Francesca Rota, la quale ha anche chiesto e ottenuto già per la settimana prossima un incontro a Milano per valutare e definire alcuni dettagli dell’opera, “che in ogni caso deve essere realizzata – ha sottolineato l’assessore lecchese – anche perché non so chi dobbiamo ringraziare se non è finora successo niente di grave lungo il tratto della futura pista”.
Esplicito pure il presidente della Provincia. “Questa sera abbiamo allo stesso tavolo tutti i livelli di governo del territorio – ha detto Daniele Nava – e di fronte ai ritardi accumulati nella realizzazione di quest’opera non possiamo non essere arrabbiati. La ciclopedonale sarà un patrimonio dell’intera Lombardia, perciò invito espressamente l’ingegner De Lorenzo a seguire con particolare zelo e attenzione, nel momento in cui ripartiranno i lavori, l’operato dell’azienda che li realizzerà, perché questo nostro territorio ha già pagato troppo e perché alla realizzazione dei lavori pubblici si accompagna, in questo disgraziato Paese, un iter procedurale spesso interminabile”.
Il significato positivo dell’iniziativa voluta dagli esponenti di “Abbadia per la libertà” è stato quindi evidenziato da Mauro Piazza. Il consigliere regionale lecchese ha tra l’altro ricordato che “immaginare un evento importante qual è l’Expo del 2015 senza quest’opera ultimata sarebbe un gravissimo danno di immagine non soltanto per il territorio lariano ma per tutta la Lombardia”.
“Anche la Provincia vuole fortissimamente la ciclopedonale – ha detto a sua volta l’assessore alla Mobilità e ai trasporti, Franco De Poi – al punto che proprio il nostro ente sta pensando a come realizzare un’immissione in assoluta sicurezza sulla Provinciale 72 della stessa ciclabile”.
“E’ vero, questa non è un’opera marginale – ha rimarcato l’ex sindaco di Abbadia, Rocco Cardamone, ora consigliere provinciale – ma una realizzazione voluta da un intero territorio e sulla quale anche a livello politico tutti, nessuno escluso, hanno concordato. Occorre però fare ulteriori pressioni su chi di dovere e nelle sedi opportune e, se necessario, affiancare l’Anas in questa battaglia”.
“E se la vicenda non si sbloccherà – ha aggiunto Cardamone – prima dell’estate organizzeremo, se necessario, una marcia pacifica a piedi, in bicicletta e perfino con gli asini, perché la nostra è una battaglia di civiltà”.