MILANO – “Sul caso Stamina, le prime audizioni hanno chiarito in modo evidente come il percorso seguito da Regione Lombardia e dagli Spedali Civili di Brescia ha rispettato pienamente tutte le prescrizioni di legge garantendo i diritti del paziente e della scienza. In questa vicenda, se mai vi fossero delle responsabilità, queste vanno sicuramente ricercate altrove, e va approfondito il ruolo del Ministero, di Aifa e dei vari tribunali intervenuti con differenti sentenze”.
Così il Presidente Fabio Rizzi (Lega Nord) ha commentato l’avvio in Commissione Sanità dell’indagine conoscitiva sul “Metodo Stamina”, che ha visto questa mattina le audizioni dell’Assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani e del Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera bresciana Ezio Belleri.
“Non possiamo ignorare le normative e le leggi vigenti –ha spiegato l’Assessore Mario Mantovani- e non possiamo ordinare l’interruzione della cura in corso, in assenza della revoca e di una modifica alla legge 57/13, che compete al Parlamento nazionale o al Governo mediante decreto. Il problema è legislativo ed è su questo piano che dobbiamo agire e sollecitare un intervento con la massima urgenza”. Mantovani ha quindi spiegato che la finalità principale della mozione sul caso stamina, approvata in Consiglio regionale nell’ottobre scorso, era quella di sollecitare norme che tutelassero gli operatori sanitari; ha poi precisato che l’invito ad allargare il metodo stamina anche ad altri ospedali in altre Regioni, era finalizzato ad evitare che della questione se ne facesse interamente carico il solo ospedale di Brescia.
Per la Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi (PD) la relazione dell’Assessore regionale alla Sanità “non è stata certo esaustiva: lo scopo di questa indagine conoscitiva non può e non deve essere quello di verificare l’efficacia del cosiddetto metodo stamina, ma di comprendere le responsabilità a tutti i livelli di Regione Lombardia e l’efficacia dell’impegno economico profuso alla luce anche dell’indagine della Corte dei Conti”.
“La nostra prima preoccupazione -ha detto Stefano Carugo (NCD)– deve essere rivolta alle oltre trenta persone, soprattutto bambini, che si trovano ancora in una situazione di assurda attesa per capire quale sarà il loro futuro. Bisogna affermare con chiarezza che il metodo Stamina non è una cura, e tanto meno una cura compassionevole, ma una pura illusione, come ho più volte affermato anche in passato”.
“L’audizione di oggi ha evidenziato la correttezza dell’iter seguito dalla Regione –ha detto Fabio Rolfi (Lega Nord)– anche se resta l’amarezza per il mancato avvio della sperimentazione da parte del Ministero, che noi avevamo chiesto con una mozione approvata in Consiglio regionale e che avrebbe consentito di verificare prima la reale efficacia del metodo di cura evitando di ingenerare false aspettative”.
Per Paola Macchi (capogruppo M5Stelle) “sono state generate speranze disattese: bisogna verificare le responsabilità e Regione Lombardia deve cercare di porre rimedi, verificando la correttezza dei controlli”.
Umberto Ambrosoli (Patto Civico) ha evidenziato come nelle relazioni di Mantovani e Belleri ci siano “punti e spunti che stimolano verifiche e approfondimenti ulteriori”. Giulio Gallera (FI) ha infine richiamato l’attenzione sul fatto che “alcuni dei Consiglieri regionali che oggi esprimono perplessità e critiche, in realtà l’autunno scorso in Commissione si erano espressi a favore del metodo stamina, sull’onda anche della campagna mediatica che era in corso”.
A Fabio Fanetti (Lista Maroni), in qualità di relatore, spetterà il compito di tirare le conclusioni dell’indagine conoscitiva avviata oggi: “Raccoglieremo tutta la documentazione non secretata dalla magistratura nella direzione della massima trasparenza affinchè sia di utile supporto alle azioni e alle valutazioni politiche dei gruppi consiliari. Quello che stupisce da subito –ha sottolineato Fanetti- è in ogni caso la diversità e la contradditorietà delle sentenze emesse dai vari tribunali su stamina”.
Il Commissario Straordinario degli Spedali Civili Ezio Belleri, che ha fornito una adeguata e dettagliata illustrazione sull’iter seguito in questi anni dagli Spedali Civili sul caso stamina, ha evidenziato come gli Spedali Civili abbiano già dovuto sostenere in relazione a questa vicenda 918mila euro di spese legali.
Nelle prossime settimane la Commissione proseguirà l’audizione con il Commissario degli Spedali Civili Ezio Belleri e ascolterà il presidente del Comitato Etico della Provincia di Brescia Francesco De Ferrari.