COLICO – Una festa per il “Gabbiano” e per don Ottavio Cantarello. Una giornata nel segno di una comunità attiva da trent’anni sul territorio lariano per la promozione e la tutela della dignità della persona. E un evento con una “dedica” speciale a un sacerdote da sempre impegnato sul fronte della lotta alla droga, dell’assistenza alle giovani sfruttate e dell’accoglienza ai ragazzi in situazioni di disagio e difficoltà, incarico – quest’ultimo – svolto negli ultimi sei anni in particolare all’interno della “Casa Don Guanella”di Lecco, dove don Ottavio affianca don Agostino Frasson, responsabile della comunità educativa.
Una festa che si terrà domenica 9 marzo e che richiamerà dapprima a Piona quindi a Olgiasca di Colico molti amici del “Gabbiano”. E del settantunenne sacerdote che nell’occasione ricorderà i suoi 25 anni di volontariato proprio all’interno della comunità altolariana e che sarà a sua volta attorniato dai “suoi” ragazzi, ma anche dalle educatrici, dagli educatori e dai volontari del “Don Guanella”.
Il ritrovo è previsto per le 10.30 all’Abbazia di Piona, dove verrà celebrata la messa. Seguiranno il pranzo al ristorante “Conca Azzurra” di Olgiasca e la visita alla comunità “Il Gabbiano”.
Attivo come detto da tre decenni per la promozione e la tutela della dignità della persona, in particolare a favore di individui con problemi di tossicodipendenza e alcolismo, il “Gabbiano” ha ampliato nel corso degli anni i propri servizi, aprendo in particolare le sue porte a donne e uomini malati di Aids e ai giovani con grave rischio di marginalità sociale.
Fa parte del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza, del Coordinamento italiano case alloggio per persone malate di Aids e del Coordinamento enti ausiliari della Lombardia. E’ altresì riconosciuto a livello regionale come ente ausiliario gestore di strutture di riabilitazione e di reinserimento di donne e uomini con problemi di tossicodipendenza e di alcoldipendenza.
Caratteristica peculiare del “Gabbiano”, la cui sede è a Villa Malpensata, è dunque l’idea di accoglienza – che si concretizza nell’ascolto, nel dialogo e nel rispetto della persona e delle responsabilità reciprocamente assunte – ma la struttura si propone altresì di accompagnare l’ospite verso un processo di autentico riscatto, oltre che di sviluppare potenzialità umane scarsamente valorizzate.
Proprio per queste ragioni i servizi offerti sono costruiti attorno ai valori di promozione e tutela della dignità della persona, differenziando il percorso terapeutico in base alla storia di ciascun ospite, e di sostegno alle persone nel riconoscersi come autrici del loro progetto di vita.
Attualmente il “Gabbiano” gestisce tre comunità terapeutico-riabilitative per persone con problemi di alcolismo e tossicodipendenza a Pieve Fissiraga (Lodi), Olgiasca di Colico e Tirano (Sondrio), una comunità pedagogico-riabilitativa a Calolziocorte, una casa-alloggio che accoglie persone con Hiv-Aids sempre a Tirano e una comunità per minori a grave rischio di marginalità (oltre a un alloggio) a Morbegno.
Quella di domenica 9 marzo sarà in ogni caso, come detto, anche una festa per don Ottavio Cantarello, che del “Gabbiano” è collaboratore e responsabile pedagogico e religioso e al quale si deve a suo tempo l’avvio di una comunità terapeutica dell’Opera Don Guanella a Cerano, nel Novarese, in seguito trasformata in comunità di accoglienza per minori stranieri non accompagnati con sede a Novara. Insomma una festa nella festa, sempre e soltanto nel segno della solidarietà.