LECCO – Le larghe intese per le prossime amministrative a Lecco? Niente da fare per l’ala più a sinistra della coalizione che regge il sindaco Virginio Brivio, ovvero SEL e Rifondazione Comunista, che venerdì hanno diffuso una nota per esprimere tutto il proprio disappunto nei confronti della proprosta del sindaco, che si è rivolto in particolare al Nuovo Centrodestra ipotizzando una futura intesa per le elezioni del 2015.
“Ci chiediamo quanto l’abbraccio con gli interessi di una destra fino a poco tempo fa indicata come l’avversario da battere, sia accettabile ed accettato non solo dall’elettorato della sinistra ma dell’insieme del centro-sinistra ivi compreso quello del PD che ancora oggi si sente la parte più rilevante della sinistra – scrivono dalle sedi cittadine di SEL e Rifondazione – Perché il PD lecchese, anziché ammiccare al centro-destra, cittadino non si concentri sul dare una necessaria svolta all’amministrazione Brivio visto che puo’ contare sul 50% dei consiglieri comunali e sulla quasi totalità della Giunta evitando di scaricare sugli alleati i limiti oggettivi e soggetivi dell’amministrazione. Anche perchè, come tutti i cittadini sanno la componente di sinistra di questa amministrazione dal Novembre del 2011 è stata inspiegabilmente estromessa dalla giunta”.
I due partiti rinfacciano al sindaco il contributo “decisivo” dato dalla sinistra “prima nella definizione del programma e poi in temini di voti e’ stato decisivo per la vittoria del Centro Sinistra al primo turno nel 2010”.
Poi l’invito a dare “un forte segnale di discontinuità e cambiamento” su temi come l’equità fiscale facendo pagare le imposte comunali in modo piu’ progressivo, una politica tesa ad allargare il diritto alla casa, politiche per l’occupazione che indichino una prospettiva di sviluppo per la città, la valorizzazione e non la “svendita” del patrimonio pubblico, la difesa dei beni comuni come l’acqua pubblica, politiche in favore della scuola pubblica, una politica del turismo in grado di valorizzare l’ambiente e la cultura della nostra città, l’esigibilità e il riconoscimento dei diritti civili e di cittadinanza a partire dal testamento biologico, oltre al riconoscimento della cittadinanza ai bambini emigrati nati in Italia.
“Siamo convinti che tutto ciò sarebbe per noi il miglior viatico sul terreno della riconferma della coalizione progressista alla guida del Comune di Lecco, non certo gli accordi con chi ha idee e valori opposti al mandato che questa amministrazione ha ricevuto nel 2010 dagli elettori – spiegano – la nostra partecipazione a questa maggioranza è sempre stata ispirata al principio di lealtà e di correttezza convinti che il miglior modo per fare il bene della coalizione era ed è principalmente quello di valorizzare le differenze e le articolazioni in essa presenti. Come sinistra lecchese abbiamo agito e intendiamo agire in futuro come rappresentanti di valori e di bisogni diversi presenti nella societa’, in particolare di quei ceti popolari e medi oggi duramenre colpiti dalla crisi. Tutto ciò l’abbiamo fatto senza mai chiedere niente in cambio neanche quando inspiegabilmente siamo stati estromessi dalla giunta senza che ci fosse data una qualsiasi motivazione. Anche in quel caso abbiamo agito in una logica di spirito di servizio nei confronti degli elettori che ci hanno dato il mandato di rappresentarli”.

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