LECCO – Più lavoro, più Europa e più solidarietà: questi i tre concetti che animeranno la festa del Primo Maggio 2014 a Lecco.
Quest’anno la partenza della manifestazione sarà da piazza Caleotto alle 9,30, preceduta dalla deposizione di una corona di fiori sul monumento in ricordo ai caduti sul lavoro. Alle 10 in piazza Cermenati, si terranno gli interventi dal palco.

A prendere la parola sarà una delegata di un’impresa di pulizia impiegata a Villa Beretta e a rischio licenziamento per i tagli imposti dall’ospedale comasco Valduce. Con lei anche una lavoratrice straniera dell’ospedale Manzoni. “Questo per dare spazio, da un lato, ad un settore nuovo e altrettanto fragile e con tassi di precarietà altissimi, dall’altro ai tanti lavoratori non italiani presenti sul nostro territorio” hanno spiegato i segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL presentando l’iniziativa.
“Il titolo scelto per l’evento vuole mette al centro nella discussione sull’Europa il tema del lavoro e il modi liberasti di agire in termini economici che vanno cambiati. Sulla questione degli investimenti non è possibile restare dentro il rapporto deficit/PIL, dobbiamo uscire da quel cappio e fare in modo che gli investimenti possano essere volano per la ripresa – ha sottolineato Marco Viganò, CISL Monza Brianza Lecco – Con questo Primo Maggio, inoltre, il sindacato ripensa al suo ruolo perché il lavoro si sta trasformando e noi abbiamo sempre più una responsabilità, grande e nuova, di dare risposte. In questa fase, il compito storico dei sindacati è rimettere in gioco le proprie convinzioni e fare innovazione su tema del lavoro”.

Innovazione scelta anche dalle politiche economiche del territorio lecchese, trovando l’approvazione della CGIL: “Insistere sul tema dell’innovazione e della qualità è importante vuol dire parlare ai giovani – ha spiegato il segretario Wolfango Pirelli – Perché ci si rivolge a professionalità nuove, che necessitano un’alta formazione”.
Pirelli, però, non risparmia le proprie critiche alla politica nazionale e all’Esecutivo guidato da Renzi: “Il Governo ha scelto strada di bypassare il confronto con il sindacato. Da parte nostra non abbiamo mai dettato la necessità di un accordo ma di un confronto sì. Decidere di non riconoscere nemmeno questo mi pare un azzardo visto che rappresentiamo un punto di vista, quello del mondo del lavoro, che ogni Governo dovrebbe tener presente”.
Nel mezzo si inserisce l’emergenza della disoccupazione giovanile e il nuovo strumento messo a diposizione dall’Unione Europea, “Garanzia Giovani”, rivolto ai giovani che non studiano e non lavorano e che verrà lanciato proprio il Primo Maggio. In Europa, questa categoria (NEET) raccoglie il 12,9% dei giovani.

“I giovani chiedono all’Europa lavoro e solidarietà – ha ribadito il segretario UIL, Giuseppe Pellegrino – e chi si proporrà per le prossime elezioni dovrà avere bene in mente queste problematiche. Lo scorso anno auspicavamo fosse l’ultimo della crisi ma anche in questi primi mesi di 2014 dobbiamo sottolineare le difficoltà del sindaco nel dare risposte ai tanti che ce le chiedono”.
Il Primo Maggio sarà una giornata di festa ma anche di sciopero per i lavoratori del commercio che vorranno partecipare alla manifestazione.

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