OGGIONO – Dopo anni di buio, inizia ad intravedersi la luce per l’ex ospedale di Oggiono: nelle scorse settimane è infatti giunta in Comune la proposta di riqualificazione della struttura di via Locatelli per trasformarla in un ospedale “di comunità”.
Il progetto è stilato dalla Daimyo Consulting per conto della cooperativa del settore delle costruzioni CO.GE.T. e dal consorzio Imprese di Comunità ed è stato depositato a marzo negli uffici comunali di Oggiono.
L’ex ospedale era stato sgomberato nel 2009 dall’ASL e riconsegnato al Comune nel 2011; il suo futuro potrebbe essere quello di un “Contry Hospital”, ovvero diventare una struttura residenziale in grado di erogare assistenza sanitaria di breve durata, con la gestione clinica affidata ai medici di Medicina Generale per prestazioni ambulatoriali che spazierebbero dalla cardiologia all’oncologia, dalla fisiatria alla geriatria, dall’ortopedia alla chirurgia plastica, vascolare e angiologia. Il tutto potrebbe occupare una settantina di addetti, tra personale sanitario e amministrativo.
Nel progetto presentato dal privato, si interverrebbe sull’attuale ospedale conservandone la struttura ma migliorandone l’aspetto esterno, con il tetto che verrebbe trasformato in terrazza praticabile con verde, oltre che con percorsi di terapia e benessere per i pazienti. La proposta fatta al Comune prevede la concessione al privato dei diritti di superficie e il totale trasferimento al privato dei rischi di costruzione.
“Per ora si tratta solo di una proposta che però abbiamo preso in considerazione – spiega il sindaco Roberto Ferrari – E’ una strada percorribile che porterebbe ad Oggiono un country hospital che permetta, ai pazienti dimessi dall’ospedale, di poter proseguire il percorso di riabilitazione più vicini a casa. Questo guardando anche alla necessità di superare la centralità ospedaliera, così come indicato dal Piano Sanitario Nazionale”.
Il primo cittadino ha sottolineato che, nonostante la proposta sul tavolo, sarà necessario un bando di gara pubblico: “Dovrà esserci il massimo della trasparenza e non è detto che, una volta aperta la gara, non si faccia avanti qualche altra manifestazione di interesse”.
Il citato progetto segue ad una prima proposta già presentata dagli stessi soggetti: “Quest’ultima, a differenza della precedente – spiega il consigliere comunale Davide Bergna – prevedeva rischi economici per il Comune ed è stata rifiutata”.
“L’idea di un recupero dell’edificio era già stata prospettata nel nostro programma elettorale – ha proseguito il sindaco Ferrari – finora non erano però giunti interessamenti e il costo per la sua sistemazione sarebbe troppo elevato per le casse comunali”.