LECCO – Nuovo presidio di Rifondazione Comunista contro le aperture festive e per puntare i riflettori sulle condizioni dei lavoratori del commercio e della ristorazione. Sabato, un gruppo di attivisti del partito ha protestato di fronte al McDonald’s sul lungolago.
“Da un lato è una questione di civiltà, tutti hanno il diritto a decidere come passare una parte del proprio tempo con la propria famiglia – spiega Simone Bertolino, coordinatore lecchese del partito – E’ poi una questione sindacale perché il patronato della grande distribuzione sta cercando di riprendersi la parte di salario e di diritti, che i lavoratori erano riusciti a contrattare. In questo caso, FIPE, l’associazione di riferimento, vuole tagliare incentivi e parti di salari, che già sono bassissimi in particolare se guardiamo ai lavoratori dei fast-food”.

All’orizzonte c’è uno sciopero, il prossimo 16 maggio, che coinvolgerà i lavoratori del commercio e del turismo dopo la comunicazione del recesso da parte di FIPE dal Contratto Nazionale del Turismo.
“Una mobilitazione che ci auguriamo abbia successo perché questo settore prende gran parte del lavoro dipendente nelle città, soprattutto i giovani, e che ha condizioni di precariato fortissime”.
Da Rifondazione Comunista anche l’invito rivolto al presidente lecchese della FIPE, Marco Caterisano, affinché prenda posizione sulla questione: “Si rischia di creare una situazione senza precedenti – denuncia Andrea Torri – FIPE ha chiesto assurdità come il taglio della 14esima, la riduzione dei permessi, il blocco degli scatti fino al 2015, cose gravissime ed ha disdetto l’attuale contratto quindi dal 31 dicembre 2014 i lavoratori saranno senza un contratto nazionale”.

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