LECCO – Venerdì darà il suo addio alla segretaria provinciale della UIL ma se ne va soddisfatto di quanto fatto in questi due anni di mandato, iniziati nel gennaio del 2012 in sostituzione del segretario dimissionario Giacomo Arrigoni: con il congresso del 6 giugno, Giuseppe Pellegrino termina infatti la sua esperienza alla guida del sindacato lecchese.
“Il mio impegno, essendo il più ‘anziano’ con i mei 37 anni di militanza in Uil, era quello di traghettare il sindacato in due principali fasi: la conferenza di organizzazione, avvenuta subito dopo la mia elezione, e il decimo congresso della camera sindacale – spiega il segretario uscente – con senso di responsabilità ho accettato l’incarico, seppur dovendo dividere il tempo tra i problemi confederali e quelli della categoria che mi vedeva già segretario, la scuola. Grazie anche alla disponibilità di altre due persone, appartenenti alla categoria dei pensionati, siamo riusciti coprire tutti gli impegni istituzionali sul territorio”.
Due anni, quelli tra il 2012 e il 2014, che non sono stati per nulla semplici da affrontare per Pellegrino:
“Quello che non ci aspettavamo in modo così violento è stata la crisi. Credo di essere il segretario che ha vissuto il periodo più tremendo, sia dal punto di vista occupazionale, che a livello organizzativo e a livello politico dove abbiamo visto tre Governi e tutti, una volta eletti, hanno ricominciato da capo con un’assoluta mancanza di continuità tra loro – denuncia il segretario uscente – Inoltre, con questi Governi non c’è mai stata consultazione ma sempre decisioni per decreto legge. Ricordiamoci le pensioni e la Legge Fornero, che ha portato problemi non solo agli esodati ma a tutti i lavoratori, perché si invecchia lavorando e il futuro dei giovani è sempre più nero”.
Una crisi che si è fatta tangibile anche nel nostro territorio: “A Lecco abbiamo vissuto aziende che sono mancate a livello occupazionale; penso alla Leuci dove, a mio parere, fin dall’inizio non c’è stata la volontà di arrivare ad una risoluzione più vicina alle esigenze dei lavoratori, soprattutto in virtù del fatto che l’azienda non ha mai voluto investire in innovazione tecnologica”.
I problemi non sono mancati nemmeno all’interno del sindacato: “In questi due anni c’è un neo, ovvero l’uscita del segretario generale dei metalmeccanici della UILM, passato in un’altra confederazione. Questo all’inizio ci ha creato un disagio e non sapevamo cosa poteva comportare però, grazie alle persone che sono giunte in supporto, il tutto è stato contenuto e quello che doveva essere un disastro è stato solo un passaggio lieve. Ora stiamo lavorando per recuperare tutto quello che c’è stato impropriamente preso dal punto di vista del tesseramento”.
Riguardo all’organizzazione, Pellegrino ha sottolineato il lavoro messo a frutto per rinnovare la UIL lecchese dal punto di vista dei servizi al cittadino nelle quattro sedi territoriali (Mandello, Calolzio, Oggiono e Merate) in particolare per quanto riguarda il CAF, Patronato e Ufficio Vertenze. “Siamo passati, con la conferenza di partecipazione, dal sindacato dei cittadini ad un sindacato di rete” sottolinea.
Concluso il mandato provinciale, per il segretario uscente si è aperto un nuovo percorso a livello regionale con la nomina, il 19 maggio scorso, a segretario aggiunto nella UIL Scuola.
“Torno a tempo pieno ad occuparmi di scuola ma non trascurerò mai il mio impegno nella Uil di Lecco, cercando di lavorare con la nuova segreteria con un’attenzione particolare sul pubblico impiego. Le criticità nel mondo della scuola sono ancora troppe – prosegue – si sono aperti nuovi concorsi ma queste uscite annuali sono solo dei primati economici per le università; si spende troppo per partecipare e c’è troppa selezione. Nel frattempo però i precari continuano a lavorare senza titolo. Vorremmo che questi ultimi venissero finalmente stabilizzati con provvedimenti seri e soprattutto che venisse riconosciuto, dopo 7 anni, il rinnovo del contratto della scuola. La gente ci chiede di andare in pensione e non può farlo”.
“Dai congressi ai quali ho partecipato ho appreso tantissime cose – conclude Pellegrino – il punto comune è che si vuole una Uil sempre più vicina ai lavoratori, sia nell’assistenza che nell’ascolto. Questo è il pensiero che mi ha guidato in questi due anni da segretario”.

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