LECCO – A quasi una settimana dal termine della Festa Democratica lecchese il partito tira le somme e fa un bilancio che definisce più che positivo.
“Possiamo ritenerci soddisfatti di questa edizione 2014 della Festa Democratica – afferma il segretario cittadino Giovanni Fornoni – Buoni i riscontri sia in termini di partecipazione che di riflessione politica. I dibattiti che ho coordinato in prima persona e quello finale del 13 giugno hanno dato vita a importanti riflessioni e dato indicazioni chiare rispetto al tema del contrasto all’infiltrazione della criminalità organizzata nel nostro territorio. Conoscendo meglio il fenomeno grazie ai nostri qualificati relatori, a partire dal contributo appassionato e competente di Nando Dalla Chiesa, potremo certo fare meglio e di più per rendere più efficace e visibile il nostro impegno in questo campo. Abbiamo rinforzato la collaborazione con Libera ed altre associazioni locali per il riutilizzo virtuoso dei beni lecchesi confiscati alla mafia e l’impegno per tenere alta l’attenzione culturale e formativa su tale problematica. Il pd a Lecco vuole essere quindi soggetto attivo, contribuire a diffondere la necessità di recuperare la dimensione dell’onestà, individuale e collettiva, la dimensione sociale della fatica per la costruzione della dimensione personale e di gruppo.”

L’edizione appena chiusa ha avuto come filo conduttore “la legalità” e, come sottolineano dal PD, è stata pensata e organizzata per “contribuire a rafforzare la speranza in una società più giusta, in quei cittadini che sentono ancora la forza di combattere le prepotenze e le sopraffazioni di gruppi criminali delle lobbies di ogni genere”.
“Il Pd della Città di Lecco – continua Fornoni – fa della legalità il suo punto cruciale e a tal fine sarà intransigente ed esigente nella selezione della classe dirigente. Già a partire dalle prossime elezioni amministrative il processo di formazione delle liste dei candidati, a tutti i livelli, dovrà essere riformato e basato sulla formazione e il merito. La selezione del personale politico da parte del partito è un’emergenza ineludibile. Giustamente si è fatto cenno all’esigenza di rimettere mano al codice etico, per scrivere regole più stringenti. Ma è anche il caso di considerare misure che assicurino che chi fa politica per un certo tempo abbia un mestiere di cui vivere al quale poi tornare senza drammi. Che egli sia persona libera grazie a una stabilità economica e professionale. Un problema reso più pressante dall’apprezzabile approdo di tanti giovani e giovanissimi negli organi elettivo-rappresentativi, a cominciare dal parlamento fino alle amministrazioni locali e dallo stesso strumento delle primarie aperte.“
Soddisfatto di questa edizione anche l’organizzatore, Roberto Pietrobelli. “Più di quattromila persone hanno visitato la nostra manifestazione e tutti hanno apprezzato la nostra cucina e il clima di cordialità che si respirava. Il mio ringraziamento và in particolar modo al prezioso lavoro dei volontari. La festa ha comportato un forte impegno organizzativo. Tanti i volontari che hanno lavorato nel corso delle sere e che hanno proposto eventi di qualità.”

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