LECCO – Sabato 27 settembre, presso l’Aula Magna dell’Ospedale Manzoni, dalle 8.30 alle 15.00, la Struttura di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco, organizza un importante e significativo convegno dal titolo “La ricerca clinica in Oncologia: la realtà lecchese”.
L’appuntamento vedrà la partecipazione di diversi professionisti sanitari (medici oncologi, gastroenterologi, anatomopatologi, farmacisti, etc.) che da tempo – anche presso gli ospedali di Lecco e Merate – si interessano dei diversi aspetti della ricerca clinica e dei trattamenti delle principali neoplasie.
“La terapia del cancro – spiega Antonio Ardizzoia, Primario dell’Oncologia del Manzoni e Direttore del Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico (DIPO) – rappresenta oggi, una delle sfide più impegnative per medici e ricercatori. Un’arma fondamentale, nella quale sono riposte grandi speranze, è rappresentata dalla ricerca scientifica che comporta raccogliere dati , condurre esperimenti, interpretare tutto ciò”.
Per parteciparvi attivamente e in prima linea, insieme ad altri centri italiani, presso la Struttura di Oncologia Medica dell’Ospedale di Lecco è stato istituito l’ufficio Sperimentazioni Cliniche, con l’impegno (finanziato con borse di studio organizzate grazie a donazioni esterne) di due figure dedicate: entrambe si occupano, più di ogni altro, dei dati clinici (dalla fase della raccolta a quella del loro trattamento ed elaborazione, fino al conclusivo trasferimento ai Centri statistici).“Sono figure fondamentali per l’attività di ricerca – spiega lo specialista del Manzoni – , svolgono un ruolo di coordinamento di vari aspetti della sperimentazione e costituiscono un punto di riferimento per l’équipe clinica che sta conducendo la ricerca”.
Attualmente, presso l’Azienda Ospedaliera, nei presidi di Lecco e Merate , sono attivi circa 45 diversi studi clinici per numerose patologie oncologiche e, complessivamente, sono 420 i pazienti reclutati e coinvolti.
Di questi quarantacinque studi, 21 sono attivi ed in corso di reclutamento pazienti; molti sono internazionali e multicentrici, cioè svolti in collaborazione con altre prestigiose realtà oncologiche (circa il 60%), altri di valenza nazionale. 23, invece, sono quelli in corso di follow up.
Ma quali sono, in particolare, le ricerche intraprese nella Struttura ospedaliera di Via dell’Eremo? Attualmente sono 19 gli studi per il carcinoma mammario, sia nella malattia iniziale che in quella in fase avanzata, 7 per quello polmonare, 5 per quello gastroenterico , sia in tumori allo stomaco che al colon, 3 per il melanoma.
Avviati anche due importanti studi per il tumore ginecologico, mentre 6 sono quelli attivi per le patologie ematologiche, in particolare per i pazienti affetti da mieloma multiplo e da linfoma. Per il cancro alla prostata è attivo uno studio in pazienti affetti da malattia metastatica asintomatica. È in fase di valutazione, invece, un altro studio con l’utilizzo di un farmaco radio immune.
Molti di questi studi utilizzano nuove molecole farmacologiche e hanno la finalità di capirne la reale efficacia che, se confermata, porteranno poi alla registrazione di questi nuovi farmaci. In alcuni casi lo scopo è invece capire quale sia la migliore strategia terapeutica, cioè come ottenere il miglior risultato per il paziente con il minor impatto in termini di tossicità.
“Partecipare alle sperimentazioni cliniche – sottolinea Ardizzoia – vuol dire oneri ma anche acquisizione di benefici e vantaggi per i malati e per le strutture sanitarie: grazie alla partecipazione a questi studi abbiamo la possibilità di scoprire farmaci nuovi ed innovativi, collaborando e confrontandoci con prestigiosi Centri Oncologici nazionali ed internazionali. Possiamo, grazie alle sperimentazioni cliniche, standardizzare le procedure adeguandole ai percorsi diagnostici e terapeutici previsti e condivisi con altri. Tutto questo per una migliore qualità e una maggiore opportunità di cura per i malati oncologici”.
Vale la pena ricordare che, negli ultimi 5 anni, i risultati ottenuti dai professionisti dell’Azienda Ospedaliera impegnati in questi studi sono stati presentati in numerosi Congressi Internazionali o pubblicati su Riviste Scientifiche Internazionali .