
LECCO – Il Comune di Lecco sarà parte civile nel processo nato dall’inchiesta “Metastasi” e che si aprirà la prossima settimana a Milano: la decisione è stata presa lunedì dalla Giunta comunale e annunciata dal sindaco Virginio Brivio durante il Consiglio Comunale che si è svolto in serata.
“Crediamo si sia arrecato un danno notevole alla città, sia d’immagine che sostanziale, e l’ipotesi di un’associazione criminale ben radicata nel territorio pone l’amministrazione comunale in una situazione che non può essere di indifferenza” ha spiegato il primo cittadino.
“Un consigliere comunale si sarebbe reso potenzialmente responsabile di comportamenti collusi ed è qualcosa che travalica la dimensione personale– prosegue Brivio riferendosi ad Ernesto Palermo, arrestato il 2 aprile scorso insieme ad altre nove persone – Costituirsi parte civile per il Comune significa affiancare l’accusa e valutare i danni complessivi per chiedere un eventuale risarcimento”.
Allo stesso processo, secondo le ultime indiscrezioni, Brivio sarà convocato come testimone e dovrà riferire in aula riguardo alla vicenda dell’acquisizione del lido di Parè, secondo gli inquirenti al centro degli interessi del clan locale, e dei rapporti intercorsi con Palermo e con il sindaco di Valmadrera, Marco Rusconi, che proprio sulla questione del lido aveva chiesto un suo interessamento, come emerso delle intercettazioni effettuate dalla Guardia di Finanza.
“Ad oggi non ho ricevuto nessuna comunicazione ma presumo che sarò convocato – spiega il sindaco lecchese – Certamente dirò tutto quello di cui sono a conoscenza con spirito di piena e reale collaborazione. Riguardo ai rapporti con l’ex sindaco Rusconi ribadirò, come già detto in altre occasioni, che si è trattato solo contatti di collaborazione tra enti locali e non di altro genere, confermerò questo e risponderò alle domande che mi verranno poste”.
Il sindaco ha fatto sapere dell’intenzione dell’amministrazione comunale di farsi parte civile anche nel processo nei confronti del geometra Maurizio Castagna, a capo dell’Ufficio Edilizia Privata, accusato di concussione insieme al politico Francesco Sorrentino, per una presunta tangente ricevuta in cambio dello sblocco di una pratica edilizia ferma in Comune. Per la stessa vicenda l’avvocato Giovanni Minervini ha già patteggiato due anni e otto mesi di pena.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































