LECCO – Secondo i dati dell’analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici Studi delle Camere di Commercio lombarde , anche il terzo trimestre del 2014 si è chiuso con dati positivi per le imprese industriali lecchesi: le variazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di produzione, ordini e fatturato sono tutte positive (rispettivamente +3,3%, +3,9% e +4,4%, anche se produzione e ordini crescono meno velocemente rispetto al dato del 2° trimestre 2014 ).
Nei primi nove mesi di quest’anno la variazione media per tutti e tre gli indicatori si è attestata intorno ai 3,5 punti percentuali. Migliorano anche i dati del comparto artigiano che, dopo un secondo trimestre 2014 in chiaro-scuro (con produzione e fatturato stabili, +0,1% entrambi, mentre gli ordini erano in territorio negativo, -0,6%) evidenziano un deciso miglioramento: produzione +2,4%, ordini +0,5%, fatturato +3,8%. Pertanto la variazione media dei primi nove mesi del 2014 è stata positiva e dell’1,5% per la produzione, del 2,1% per il fatturato e dello 0,5% per gli ordini.

“L’attuale scenario economico globale, europeo e nazionale, con le sue perduranti incognite, continua a non dare punti di riferimento alle imprese, ancora costrette a ‘navigare a vista’, sperando in provvedimenti regionali, del Governo italiano e della stessa UE volti a rimuovere i vincoli alla crescita e a sostenere la competitività del sistema economico produttivo. Tuttavia – sottolinea il Presidente dell’Ente camerale Vico Valassi – le nostre MPMI confermano ancora una volta di essere robuste, dinamiche e soprattutto attive sui mercati esteri. I loro sforzi e il loro ‘saper fare’ vanno sostenuti e continuamente innovati. Per questo, pur a fronte dell’incertezza sul futuro e sulle competenze istituzionali del Sistema camerale generata dalla Riforma in pieno svolgimento, e nonostante il pesante ‘taglio’ già disposto dal legislatore sui proventi del Diritto annuale, principale fonte di entrata del Sistema camerale (-35% nel 2015; -40% nel 2016; -50% a partire dal 2017), la Camera di Lecco continuerà a mettere a disposizione risorse, competenze e professionalità per realizzare azioni trasversali, in accordo e in sinergia con i partner istituzionali.
Il presidente Valassi conclude: “La Camera assumerà dunque una programmazione 2015 rispettosa dei bisogni delle imprese locali, che guarderà al sostegno dei processi di innovazione e internazionalizzazione, di continuo innalzamento e incrocio dei saperi, alle alleanze sempre più forti con i soggetti del territorio ma non soltanto, a cominciare dal Governo della Regione, dal mondo dell’Università e della ricerca, in quanto consapevole che queste possono costituire le vere leve per la competitività e l’attrattività di un sistema territoriale”.
A Lecco, il numero di ore di cassa integrazione guadagni ordinaria autorizzate nei primi nove mesi del 2014 è calato rispetto allo stesso periodo del 2013 da oltre 7,2 milioni a circa 3,6 milioni di ore: -49,7% (Lombardia -32,1%; Italia -30,3%). Anche la CIG in deroga evidenzia una diminuzione: da circa 1,5 milioni di ore autorizzate nei primi nove mesi dello scorso anno a poco più di 1 milione dello stesso periodo del 2014, ovvero -30,8% (contro il -17,6% lombardo e il -33,7% nazionale). Viceversa cresce la cassa straordinaria (+48,3%; 5,8 milioni di ore autorizzate nel periodo gennaio-settembre di quest’anno contro 3,9 milioni dei primi nove mesi del 2013 ). Per Lecco le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate dall’INPS nei primi nove mesi del 2014 sono calate del 17% attestandosi a quasi 10,5 milioni (in Lombardia c’è stato un calo dell’1,5%, mentre a livello nazionale del -6,2%).
Come detto, tutti i principali indicatori evidenziano una variazione tendenziale positiva: produzione +3,3% a Lecco e +1,6% in Lombardia; ordini rispettivamente +3,9% e +2%; fatturato +4,4% a Lecco e +3,3% a livello regionale. Rimangono positivi anche fatturato e ordini interni: +4,1% a Lecco e +1,7% a livello regionale il fatturato; +4,1% a Lecco e +1,3% in Lombardia gli ordini. L’occupazione a Lecco diminuisce di quasi 1 punto percentuale rispetto al 2° trimestre 2014 (contro il -0,6% della Lombardia).
Nella nostra provincia solo i settori “minerali non metalliferi” (-10,8%), “gomma-plastica”(-6,8%), “mezzi di trasporto” (-4,3%) e “alimentare” (-1,6%) evidenziano un calo della produzione rispetto al 3° trimestre 2013; viceversa segnalano aumenti soprattutto il “legno mobilio” (+10,4%) la “siderurgia” (+8,1%) e il “tessile” (+5,5%).
A livello regionale i tre settori che hanno evidenziato il maggior incremento della produzione sono: le “pelli-calzature” (+8,2%); “siderurgia” (+7,7%); i “mezzi di trasporto” (+6,5%); viceversa diminuisce la produzione soprattutto dei “minerali non metalliferi” (-2,9%), della “gomma-plastica” (-1,3%) e della “chimica” (-0,8%).
Come già evidenziato, migliorano le variazioni tendenziali di produzione, fatturato e ordini del comparto artigiano (rispettivamente +2,4%, +3,8% e +0,5%; come detto, nel secondo trimestre le variazioni erano state del +0,1% per produzione e fatturato e del -0,6% per gli ordini). Meno marcato è il miglioramento a livello regionale; infatti le variazioni tendenziali del 3° trimestre 2014 si sono attestate al +0,8% per la produzione (contro il +0,4% della scorsa indagine), al +0,3% per il fatturato (invariata rispetto al 2° trimestre 2014) e al +0,5% per gli ordini (anch’essi invariati). Regista un calo l’occupazione in Lombardia (-0,4% rispetto a fine giugno 2014), mentre a Lecco si segnala una leggera crescita (+0,2%).
Evidenziano incrementi di produzione soprattutto il “tessile” (+30,4%), i “minerali non metalliferi” (+4%) e il “legno-mobilio” (+3,5%); viceversa la produzione diminuisce solo per il comparto degli “alimentari” (-0,2%).
In Lombardia mostrano incrementi della produzione il “tessile” (+3,9%), la “gomma-plastica” (+2,4%) e la “meccanica” (+1,7%); viceversa i settori maggiormente in difficoltà sono: i “minerali non metalliferi” (-5,3%), “pelli calzature” (-1,2%), e ’“alimentare” (-0,8%).
Per quanto riguarda il commercio, anche nel terzo trimestre 2014 tutte le province lombarde tranne Brescia evidenziano una diminuzione tendenziale del volume d’affari (Lecco -3,9% contro il -0,6% del 2° trimestre; Lombardia -1,7%, contro il -1,3% dell’indagine precedente). Negativo anche il saldo tra coloro che dichiarano un aumento e un calo degli ordini a fornitori (Lecco -46,7%, a fronte del -37% regionale). Rispetto al 3° trimestre 2013, cala dello 0,5% l’occupazione (contro il -1,5% regionale).
Per quanto riguarda i servizi, nel terzo trimestre 2014 la provincia di Lecco ha visto una crescita tendenziale del volume d’affari (+4,7% contro il +3,9% regionale; nel trimestre precedente le variazioni erano state rispettivamente +3,5% e +3,8%). Rispetto al 3° trimestre 2013, a Lecco l’occupazione del comparto cala dell’1,1% (contro il -0,3% a livello regionale).
LE ASPETTATIVE DELLE IMPRESE LECCHESI PER IL 4° TRIMESTRE 2014
Peggiorano le previsioni sulla produzione industriale del prossimo trimestre, che tornano negative (il saldo tra gli imprenditori lecchesi ottimisti e quelli pessimisti passa dal +2,4% della scorsa indagine all’attuale -2,4%). Rimangono stabili le aspettative per la domanda estera (dal +7,6% al +7,7%); mentre, pur rimanendo negative, migliorano quelle della domanda interna (il saldo passa da -13,1% a -4,9%). Torna negativo anche il saldo degli ottimisti e dei pessimisti con riferimento all’occupazione (da +3,6% a -3,6%). Viceversa, rimane positivo e migliora il saldo delle aspettative sul fatturato (da +3,6% a +4,9%).
Pur rimanendo in molti casi negativi, migliorano i saldi tra imprenditori artigiani ottimisti e pessimisti: produzione da -26,6% a -11,1%); domanda estera da -2,3% a 0%; fatturato da -26,8% a -6,8%; occupazione da -8,4% a -6,8%; domanda interna: da -33,7% a -9,9%.
Trend in miglioramento anche per le previsioni del commercio, sia con riferimento all’occupazione che al volume d’affari: per la prima il saldo tra ottimisti e pessimisti si attesta al -2,2% (era -12,5% nel 2° trimestre), mentre per il secondo il saldo passa da -27,1% a -4,3%.
Pur con un saldo negativo, migliorano le aspettative degli imprenditori dei servizi: con riferimento all’occupazione il saldo tra ottimisti e pessimisti passa da -4,7% a -3,9%, mentre peggiora quello del volume d’affari, da -4,7% della scorsa indagine all’attuale -17,5%.

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