LECCO – Consapevole di quanto sia strategico oggi per gli imprenditori il rapporto con le banche e di quanto sia centrale la questione dell’accesso al credito, Confcommercio Lecco ha organizzato un incontro, aperto ai commercianti associati, con i rappresentanti territoriali degli istituti di credito al fine di confrontarsi e dialogare mettendo a frutto gli ottimi rapporti che già esistono tra l’associazione e gli istituti stessi.
L’incontro “Credito al commercio: perché deve essere un’impresa?”, che si è svoltsi lunedì 3 novembre presso la sala conferenze di piazza Garibaldi alla presenza di numerosi imprenditori e di quasi tutti gli istituti presenti sulla piazza lecchese, ha raggiunto l’obiettivo prefissato: andare a individuare soluzioni condivise, “riscoprendo” il ruolo dei Confidi, in particolare del Fondo di Garanzia di Confcommercio, al fine di facilitare l’incontro tra le imprese del commercio e il mondo bancario.
A portare i saluti introduttivi sono stati il presidente di Confcommercio Lecco, Peppino Ciresa, e il presidente del Fondo di Garanzia, Luigi Buzzi. Quindi al centro della serata ci sono stati gli interventi del vicepresidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati, e del consigliere del Fondo, Luigi Amigoni, introdotti e stimolati dal giornalista Elio Silva, caporedattore de Il Sole 24 Ore.
“Sul fronte del credito vedo almeno tre elementi positivi: l’intervento della Bce che ha portato a tassi favorevoli, la presenza dei mini-bond, e lo strumento dei confidi che possono essere una alternativa valida, purchè non si esageri perché hanno spalle grosse ma non infinite!”, ha esordito il giornalista.
Il vicepresidente Peccati ha sottolineato: “Le banche devono essere orgogliose di lavorare in un territorio forte e intraprendente. Tutti hanno incagli e problemi sul credito, ma nel suo complesso il Lecchese non ha grandi problematiche. Dobbiamo fare squadra: nel Fondo gli istituti possono trovare non solo un partner che mette il 50%, ma un soggetto attivo e competente che conosce le imprese e sa dialogare”. E ha aggiunto: “Mai come oggi gli imprenditori vogliono capire se vale la pena continuare o se invece gli conviene chiudere. Io resto fiducioso: il commercio lecchese resiste con fatica e impegno e anche con qualche risultato importante. Gli istituti devono crederci: saranno le banche più coraggiose che in futuro troveranno più clienti!”.
Il consigliere Amigoni ha evidenziato: “Il ruolo dei confidi è importantissimo anche perché ha la possibilità di conoscere meglio i clienti. Oggi la valutazione del rischio è dettata dai rating di cui ogni banca deve tenere conto. Insieme agli istituti vogliamo lavorare per accorciare i tempi di delibera: gli imprenditori non possono aspettare in eterno. A Lecco come Fondo di Garanzia vorremmo adottare un modello che funziona anche a Varese e Bergamo: quando si discute di una domanda sarebbe positivo avere la presenza del funzionario della banca coinvolta. Immagino un tavolo a tre per avere soluzioni positive e rapide nell’interesse degli imprenditori ma anche degli istituti di credito stessi”.

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