Il 14 ottobre u.s. sarebbe dovuto entrare in vigore l’aggiornamento delle zone sismiche in Lombardia, poi differito di un anno.
Gran parte del territorio lecchese passerà dall’attuale Zona 4 alla Zona 3; non saranno interessate da questo aggiornamento la Valsassina (ad eccezione dei comuni di Barzio, Cassina Vals., Cremeno, Introbio, Moggio e Morterone), la Valvarrone, la Val d’Esino Riviera e i comuni di Lierna ed Oliveto Lario.
Cosa significa essere in Zona 3 piuttosto che in Zona 4? Significa avere valori più alti delle soglie di salvaguardia dagli effetti di amplificazione della risposta sismica locale, ossia degli effetti che si manifestano in superficie in seguito ad un evento sismico.
L’amplificazione dell’effetto sismico è funzione delle caratteristiche del terreno, di morfologie superficiali più o meno articolate, di irregolarità topografiche e di effetti di instabilità che coinvolgono i terreni particolarmente sensibili alle sollecitazioni sismiche.
Cosa comporta essere in Zona 3? Comporta un supplemento di indagine nei terreni per verificare se il valore di soglia previsto dalla normativa nazionale è sufficiente a salvaguardare dagli effetti di amplificazione sismica locale. Diversamente, si possono impiegare i valori di soglia già previsti per la zona sismica superiore (nel nostro caso quelli della Zona 2).
Il tutto si traduce in una progettazione strutturale più articolata rispetto a quella utilizzata in Zona 4, figuriamoci se si dovessero impiegare i valori di soglia calcolati per la Zona 2!
Geologo Luca Stanzione
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L’italia è un paese ad elevata sismicità sia per la frequenza degli eventi sia per l’intensità che alcuni di essi hanno storicamente raggiunto.
L’aggiornamento della classificazione sismica effettuato dalla Regione Lombardia, per il nostro territorio significa progettare e costruire con un livello di sicurezza basato su conoscenze scientifiche più approfondite. ma non solo, significa anche poter intervenire sul patrimonio costruito con regole certe, al fine di ridurre la vulnerabilità sismica, ancora troppo alta per molte delle costruzioni esistenti. In altri termini con il passaggio dalla classificazione sismica 4 alla 3, i cittadini lecchesi si devono preparare per “resistere” a terremoti abbastanza intensi anche se di bassa probabilità.
Non solo il cambio di classe impone alle amministrazioni pubbliche di aggiornare e conseguentemente adeguare gli edifici strategici e sensibili, ma viene introdotto in normativa il concetto di edificio antisismico ovvero la necessità di progettare e realizzare una costruzione con tecniche tali da sopportare le sollecitazioni indotte dai terremoti.
Per queste zone, inoltre, cambia il metodo di approccio ingegneristico introducendo l’obbligo di utilizzare per la progettazione il calcolo agli stati limite.
Ingegnere Alberto Invernizzi
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