LECCO – “Vi prego, non fatevi sfuggire anche il Politecnico”. E’ iniziato con una battuta dietro la quale non si poteva non leggere una velata amarezza e qualche motivo di preoccupazione il saluto del prefetto a Lecco e ai lecchesi.
A dargliene l’occasione la cerimonia di consegna delle onorificenze al merito della Repubblica italiana e il tradizionale incontro con le autorità civili, militari e religiose per lo scambio degli auguri. L’ultimo prima della partenza di Antonia Bellomo per Matera, nuova destinazione del prefetto che era giunto sul Lario – come lei stessa ha ricordato nel suo intervento – “in una bellissima giornata di maggio del 2012”.
Una battuta non casuale, quella che ha aperto la serata di giovedì 18 dicembre, proprio perché pronunciata nell’aula magna del Polo cittadino del Politecnico di Milano.
“In questi due anni e mezzo – ha detto il prefetto – ho conosciuto quasi tutti i sindaci del Lecchese e girato praticamente ogni paese di questa vostra splendida provincia, di cui ho potuto apprezzare anche la meravigliosa cucina”.
Non sono però mancati i momenti difficili. “Su tutti – ha affermato – la crisi economica che ho visto letteralmente passare sotto i miei occhi. Quando sono arrivata il tasso di disoccupazione era soltanto del 5%, poi purtroppo quella percentuale è drammaticamente salita fino a sfiorare oggi il 9%. Ho visto aziende chiudere e ho provato una grande tristezza, pensando alle numerose persone che questo stesso territorio aveva a suo tempo accolto e alle quali aveva garantito un posto di lavoro”.
Antonia Bellomo ha quindi ricordato i momenti più critici della “sua” stagione lecchese: l’interruzione della Statale 36 a seguito della frana e della conseguente chiusura della galleria Monte Piazzo e i due gravissimi episodi di criminalità accaduti a Calolziocorte e a Colico, nel primo caso con la brutale aggressione a una donna e nell’Alto lago con un incremento di furti di varia entità.
“La chiusura della 36 – ha sottolineato il prefetto – rischiò seriamente di compromettere l’economia non soltanto di un’intera provincia ma altresì della Valtellina. In quell’occasione scattò peraltro un tempestivo piano di emergenza e di mobilità per fronteggiare nel miglior modo possibile la situazione. Tutti insieme dimostrammo insomma di saper fare fronte comune, così come determinante fu il ruolo delle forze dell’ordine per ripristinare la legalità a Colico e recuperare la refurtiva”.
Ha parlato del domani, il prefetto Bellomo (“Sono convinta che il futuro ci debba aprire il cuore alla speranza), e delle elezioni amministrative del prossimo anno, che tra l’altro interesseranno anche la città di Lecco.
“Spero davvero – ha osservato – che la competizione elettorale si possa svolgere nella maniera più corretta e che la società civile, che in tempi recenti ha espresso tutto il suo disamore per la politica disertando in massa le urne al voto regionale in Emilia e in Calabria, si riappropri di un suo diritto-dovere”.
Ha poi ricordato la prossima positiva conclusione dei progetti riguardanti le ex pizzerie “Giglio” di Pescarenico e “Wall Street”, beni confiscati al clan Coco Trovato, per rivolgere infine un nuovo affettuoso pensiero ai sindaci. “Loro sono il primo simbolo della Repubblica – ha detto il prefetto – e sono un presidio di legalità sul territorio”.
Un applauso, poi il congedo. E il brindisi.