Manometteva il cronotachigrafo: nei guai un camionista

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cronotachigrafo magnete

BRIVIO – La Polizia Stradale ha scoperto di nuovo un cronotachigrafo manomesso per “falsare” le ore di riposo obbligatorie a cui devono adempiere gli autotrasportatori durante i loro viaggi: a finire nei guai è stato un camionista fermato giovedì pomeriggio da un pattuglia a Beverate di Brivio, lungo la Provinciale 72.

Dai primi accertamenti degli agenti è emerso che l’autista del veicolo era alle dipendenze di una ditta sita nella provincia di Monza Brianza. Nel corso del controllo, finalizzato alla verifica dell’attività lavorativa del conducente e più in particolare alla verifica delle ore di guida e delle prescritte pause, sia giornaliere che settimanali, sono state richieste all’autista le stampe dell’apparecchiatura cronotachigrafo digitale, installato sul trattore stradale.

Il magnete rinvenuto dagli agenti
Il magnete rinvenuto dagli agenti

Dalla verifica della stampa gli operatori hanno appurato che il veicolo, all’ora del controllo risultava fermo già da alcune ore. Il conducente alla richiesta di spiegazioni da parte del personale operante, dopo qualche attimo di reticenza, ha ammesso di aver personalmente installato un potente magnete sul sensore del cambio del trattore stradale.

Infatti in seguito di un controllo esperito sul veicolo, i poliziotti hanno rinvenuto un potente magnete della lunghezza di 3,5 cm, avvolto in un involucro in stoffa, posizionato tra gli organi differenziali e del cambio in modo tale da interferire con l’efficienza del cronotachigrafo digitale al punto di causarne il completo annullamento dell’attività di registrazione, con la conseguente omessa memorizzazione di tutti i valori riconducibili alla velocità di marcia, ai tempi di guida e riposo ed alle percorrenze chilometriche.

Il comandante della Polstrada,  Mariella Russo
Il comandante della Polstrada, Mariella Russo

Il tachigrafo, una volta rimosso il magnete, risultava in piena efficienza. “L’astuzia del sistema di manomissione – spiega il comandante della Polstrada, il vicequestore aggiunto Mariella Russo – sta nell’estrema praticità di essere rimosso in qualunque momento e di posizionarlo nel momento in cui solitamente l’autista ha esaurito il periodo di guida giornaliero, il tutto senza richiedere alcun ulteriore collegamento elettrico; il solo posizionamento del dispositivo calamita consente di azzerare completamente i valori di registrazione della velocità, facendo apparire il veicolo fermo, nonostante in movimento, eludendo così i controlli della Polizia Stradale in termini di rispetto delle ore di guida e pause”

“È bene ricordare – prosegue il comandante – che l’applicazione di congegni ed escamotage, finalizzata alla paralisi del sistema di registrazione sia analogica che digitale  al fine di eludere un reale controllo, può compromette seriamente, diminuendola, l’efficienza di tutti i sistemi di bordo. In sensore collocato nella scatola del cambio, infatti, invia all’elettronica del mezzo informazioni non solo dirette all’apparecchiatura cronotachigrafo ma anche a tutti gli altri dispositivi compreso quello frenante”.

Il magnete rinvenuto è stato sottoposto a sequestro quale fonte di prova, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mentre il conducente è stato sanzionato ai sensi dell’art. 179 C.d.S., con il ritiro contestuale della patente di guida.

“L’attenzione di questa Specialità è sempre alta verso simili violazioni – conclude la dott.sa Russo – poiché il mancato rispetto delle prescritte pause, compromettendo seriamente lo stato psicofisico dei conducenti, costituisce un serio pericolo per la sicurezza della circolazione attesa, peraltro, l’elevata massa dei veicoli”.