La Lecco-Bergamo rimane tra le priorità della Regione Lombardia, come è stato ribadito venerdì mattina al Pirellone in occasione dell’incontro convocato dall’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo che ha voluto attorno al tavolo tutti gli assessori provinciali della partita.
Argomento dell’incontro le opere stradali e i loro finanziamenti previsti dalla programmazione della legge 112 inerente le ex strade statali le cui competenze sono state trasferite alle Province.
Se da un lato il collegamento tra la città manzoniana e Bergamo è stato definito prioritario, non è certo l’unica grande opera che dovrà essere finanziata, infatti insieme alla Lecco-Bergamo si è parlato del potenziamento della Paullese (province di Milano e Cremona) e del collegamento Barghe-Idro Sud che vede impegnate le province di Brescia e quella autonoma di Trento che contribuirà al finanziamento con una somma di 38 milioni di euro.
Tanta carne al fuoco quindi nonostante l’azzeramento dei fondi statali legati alla legge 112, tant’è che la Regione è dovuta correre ai ripari andando ad attingere per i prossimi sei anni 30 milioni di euro all’anno per un totale di 180 milioni di euro, ai quali vanno sommati altri 15 milioni che arrivano direttamente dall’Unione Europea legati ai Progetti Operativi Regionali (Por) per complessivi 195 milioni di euro. Cifra quest’ultima dalla quale bisogna però sotrarre una somma di circa 64 milioni di euro già destinata a opere decise anzitempo tra le quali le varianti di Pusiano (proviancia di Como) e di Zogno (provincia di Bergamo), il ripristino del Ponte della Becca (provincia di Pavia), mentre una parte dei 64 milioni sarà destinata alle opere di somma urgenza.
Durante l’incontro l’assessore Cattaneo ha sottolineato che i criteri con cui varranno concessi i finanziamenti saranno due: il completamento delle opere avviate e finanziate per lotti, e, secondo criterio, priorià alle opere che possono avere un livello di cofinanziamento maggiore.
Ovviamente la situazione è qualla classica, dove la coperta è troppo corta con le richieste che sono maggiori rispetto alle risorse disponibili. Pertanto la Regione entro settembre presenterà una sua proposta che sarà messa al vaglio delle province.