Fiori abusivi, Gerosa tira le orecchie alla Confcommercio

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Andrea Gerosa, fiorista di via Roma
Andrea Gerosa, fiorista di via Roma
Andrea Gerosa, fiorista di via Roma

LECCO –  “La mia critica non è contro i baristi ì, tutti dovremmo essere uniti e fare fronte comune contro chi vende abusivamente”.

Andrea Gerosa, fiorista di via Roma, spiega le ragioni del suo intervento che ha scatenato il botta e risposta con la federazione dei locali pubblici della Confcommercio (la Fipe), provocando la risposta seccata del presidente dell’associazione Marco Caterisano.

La polemica nasce delle accuse mosse dall’esercente, il quale ha puntato il dito contro alcuni baristi del centro che, a suo dire, consentirebbero ai venditore di rose di lasciare in stallo la merce nei loro locali per poi muoversi per il centro solo  con alcuni mazzi di fiori da vendere ai passanti.

“Ho visto tutto con i miei occhi – spiega Gerosa – una mattina stavo facendo una consegna ed ho visto uno di questi venditori giungere dalla stazione con uno scatolone, entrare in un locale ed uscire con un mazzo di rose in  mano. Ho voluto rendere pubblica questa cosa mettendoci la faccia perché sicuramente la questione tocca la nostra categoria, ma vorrei vedere se chi mi critica non farebbe lo stesso se arrivassero in città venditori ambulanti e abusivi di birra o bibite. Oltretutto ci sono già quelli che vendono borse e vestiti in modo illegale, allora perché non fare fronte comune contro questo problema?”.

Gerosa chiede anche l’intervento delle forze dell’ordine: “Ogni mattina questi personaggi arrivano in treno, intorno alle 9, basterebbe mettere due agenti a controllarli. Se quotidianamente si fanno verifiche, sanzioni  o sequestri può essere che queste persone non tornino più in città”.

Un’altra critica del commerciante  è rivolta all’associazione di cui lui stesso ha fatto parte ed è stato vicepresidente per due mandati, il Gruppo Fioristi di Confcommercio Lecco: “Sono ancora iscritto alla Confcommercio ma non  sono affatto contento di come trattano la categoria dei fioristi, praticamente è come se non ci fosse. L’unica lotta si sarebbe dovuta fare in città era contro gli abusivi e non è stato fatto nulla. Per questo ho deciso di uscire dal consiglio”.