Provincia: meno lavoratori a rischio, assunti nei Comuni

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LECCO – Slitterà di qualche giorno la presentazione della lista di mobilità dei dipendenti che la Provincia di Lecco dovrà “tagliare” dal suo organico a seguito della riforma degli enti locali: il Governo, infatti, non ha ancora realizzato il decreto contenente le norme tecniche per attuare questo delicato passaggio, inizialmente previsto per il 31 marzo, che costringerà Villa Locatelli a risparmi di circa il 50% sul personale. 

“Il quadro è abbastanza incerto – spiega il consigliere provinciale Giuseppe Scaccabarozzi – Sulla spesa complessiva di 8 milioni dobbiamo tagliarne 4. Per i dettagli si aspetta il decreto che non è ancora stato emanato. Nel frattempo dai Comuni sono arrivate alcune richieste di assunzione dei dipendenti provinciali, sono stati individuati i pensionabili e quindi il numero di quelli che effettivamente dovranno essere tagliati dovrebbe ridursi”.

Flavio Polano
Flavio Polano

Inizialmente si parlava di 120/115 lavoratori a rischio ma questo dato sembra destinato a diminuire: quindici sarebbero i lavoratori che verranno accompagnati alla pensione nei prossimi due anni, tra i quali tre dirigenti, ed una decina avrebbero invece accettato le richieste di mobilità esterna avanzate dai Comuni lecchesi. Inoltre, i dipendenti del centro per l’impiego dovrebbero essere accorpati all’agenzia nazionale del lavoro istituita con il Job Act. Infine, l’ufficio di Caccia e Pesca potrebbe essere inglobato dalla Regione.

“Serve il decreto del Governo ma sarà altrettanto importante capire come si concluderà la discussione con Regione Lombardia riguardo alle funzioni delegate – ha spiegato il presidente della Provincia, Flavio Polano – questo è un aspetto non indifferente, perché a seconda delle funzioni che resteranno alle Provincie sarà necessario sapere con quali risorse dovranno essere svolte e con quanto personale. Auspichiamo che a metà aprile si possa avere un quadro più chiaro”.