
LECCO – “Tante promesse fatte nel 2010 e nessuna mantenuta”. La discussione del bilancio preventivo per il 2015, prevista nel consiglio comunale di lunedì sera e sul piano già presentato nella precedente riunione dall’assessore Elisa Corti (vedi articolo), è stata per l’opposizione l’occasione di un attacco alla maggioranza su quanto fatto in questi cinque anni del mandato che sta per volgere al termine.
In particolare è stata la Lega Nord, per voce dei suoi consiglieri comunali ed in primis di Giulio De Capitani, a scagliarsi contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Brivio:
“Sono andato a rileggermi quelle che erano le cinque mission che erano state previste da questa amministrazione e che sono rimaste delle visioni – ha spiegato De Capitani – Lecco città del lavoro, dell’innovazione e delle ricerca , città della solidarietà, città pubblica, città regionale, città della qualità e della sostenibilità ambientale. Nel 2010 l’amministrazione diceva che avrebbe fatto decine di cose che sono rimaste irrealizzate. La metropolitana leggera e potenziamento della tratta Lecco-Como, l’Ostello della gioventù, Villa Manzoni e il canile, la politica tariffaria dei parcheggi, migliorare il collegamento fra la parte sotto e sopra la città, l’unico collegamento che è stato fatto è il divieto in via Balicco”.
Aspre critiche alla giunta sono state espresse anche dagli altri consiglieri del Carroccio: “Questi cinque anni sono stati un grande fallimento – ha rincarato la dose Giovanni Colombo – la città è meno sicura, opere pubbliche non ne sono state fatte, via Roma non è percorribile, parco Belgojoso si fa più bella figura chiuderlo, la stazione non è accessibile. Davanti a un disastro del genere ci troviamo a parlare del libro dei sogni”.
“La città non è migliorata, non è stata protagonista di nulla – ha proseguito il capogruppo della Lega, Cinzia Bettega – non c’è stato alcun cambiamento in meglio, chiunque può dire che città la sporca, disordinata e più insicura” mentre Stefano Parolari, guardando al bilancio, ha sottolineato l’aumento dell’addizionale Irpef prevista “del 55% nel 2016 e dell’88% nel 2017”.

Dello stesso tenore il commento espresso da Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia: “ La città è oggettivamente peggiorata, questo bilancio si basa solo su tasse e multe e trovo inaccettabile che Lecco si appoggi ad una società privata per la riscossione dei crediti. Vorrei che il sindaco dicesse pubblicamente di aver fallito e di non aver portato a casa nemmeno uno degli obiettivi che si era prefissato”.
Al contrario, il Partito Democratico ha fatto quadrato intorno al sindaco e all’operato dell’amministrazione comunale: “In cinque anni ci siamo trovati ad dover affrontare mutamenti radicali riguardanti le entrate, dovendo sostituire 12 milioni di risorse, che giungevano in cassa dai trasferimenti statali, in 12 milioni di imposte, cercando di essere il più possibile equilibrati – ha replicato Casto Pattarini – Dal Comune possiamo pretendere tante cose ma non si può dire che tutto va male per causa nostra”.

Anche Raffaella Cerrato ha sottolineato i “drammatici tagli” del Governo e i limiti imposti dal patto di stabilità che “non ha dato possibilità di realizzare le opere pubbliche che la città merita e che può permettersi, come l’ostello. Abbiamo risanato il bilancio ma le manovre dei governi degli ultimi anni hanno chiesto troppo ai Comuni quando la situazione socio-economica chiedeva invece di essere vicini ai cittadini”.
“Ci sono 38 milioni di euro nelle casse del Comune che non possono essere utilizzati per il patto di stabilità – ha sottolineato il consigliere democratico Salvatore Rizzolino – Noi vediamo le condizioni della città, dei cittadini che non arrivano a fine del mese e delle buche nelle strade, ma questi soldi non possono essere usati perché a garanzia del debito pubblico. Ricordiamo anche chi ha fatto quei debiti – ha contrattaccato – 36 milioni in debito azionario che portano i nomi e i cognomi dei precedenti amministratori”.

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