LECCO – “Basta stragi”: questo il messaggio lanciato dal Comitato “Noi tutti migranti” di Lecco durante il presidio organizzato questo pomeriggio (martedì) presso la Prefettura in Corso Promessi Sposi, nell’ambito della mobilitazione nazionale contro la migrazione clandestina.
“Più di mille morti in una settimana, in due stragi annunciate”: i manifestanti non hanno usato mezzi termini per definire quanto accaduto nello stretto di Sicilia, dove la scorsa settimana, a poche ore di distanza, due barconi con a bordo centinaia di migranti sono naufragati, causando la morte di oltre mille persone.

“Queste stragi hanno responsabilità precise: scelte politiche e le leggi dei governi dell’Unione europea che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti della morte – ha dichiarato il Presidente del Comitato “Noi tutti migranti” di Lecco Guerrino Donegà – è chiaro che l’Europa, Italia inclusa, debba assumere in breve tempo decisioni importanti. L’emergenza a cui siamo di fronte è il risultato anche di una certa superficialità nell’affrontare un problema non nuovo.”
Diverse le richieste e le proposte avanzate: “Per prima cosa chiediamo che venga ripristinata l’operazione Mare Nostrum: le persone che intraprendono questo viaggio devono essere messe nella condizione di affrontarlo in assoluta sicurezza” ha spiegato Donegà. “Naturalmente poi il discorso riguarda l’accoglienza di questi migranti: dovrebbe essere concesso loro di trovare una collocazione equa e di poter presentare la domanda di asilo politico in tutta Europa e non solo nel primo paese dove mettono piede, in questo caso l’Italia. Le soluzioni vanno trovate anche in termini di giustizia e di geopolitica: quello che si deve capire è che tutti devono farsi carico di questa emergenza, non solo noi. Dall’Europa stanno finalmente arrivando dei segnali, ma forse è troppo tardi visto quanto appena successo.”

Intanto proprio dall’Europa è giunta la proposta di pensare ad un’azione militare per colpire i trafficanti di essere umani nel Mediterraneo: “Non credo che le armi possano risolvere questa situazione, serve maggiore sensibilità: basta disinteresse, di fronte a questi morti non possiamo più perdere tempo.”

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