“Prese Libere”: applausi al docu-film sulle falesie lecchesi di Nicoletta Favaron

Tempo di lettura: 4 minuti

film_favaron_protagonisti_ (1)

 

LECCO – Serata partecipata quella di martedì sera in sala Don Ticozzi, in occasione del secondo appuntamento della rassegna Monti Sorgenti targata Cai Lecco. In sala c’era attesa per la prima del film della regista Nicoletta Favaron: “Prese Libere”, docu-film dedicato alla storia delle falesie lecchesi.

 

nicoletta_favaron (3)
La regista Nicoletta Favaron

 

Un vero e proprio viaggio nell’affascinante mondo dell’arrampicata, fenomeno nato nel lecchese negli Anni ’70, rappresentati da don Agostino Butturini, fondatore nel 1975 del mitico gruppo Condor, da cui nacque l’omonima via alle placche di Introbio (una delle prime) e dall’antesignano Marco Ballerini, protagonista del film, che accompagnerà 3 giovani climber alla scoperta di alcune delle più belle falesie del territorio lecchese. 

 

emilio_aldeghi (2)
Il presidente del Cai Lecco, Emilio Aldeghi

 

“Un film – ha sottolineato il presidente del Cai Lecco Emilio Aldeghi – che servirà per promuovere le nostre  falesie e il nostro territorio. Un modo per far conoscere  e far vedere questo nostro meraviglioso giardino di pietra”. E così nel docu-film non mancano il Nibbio ai Resinelli, Vaccarese a Ballabio, la Bastionata del Lago e ancora la Stoppani, lo strapiombo e la grotta di Mandello solo per citarne alcune. Un excursus vero e proprio grazie al quale la regista Favaron ha messo anche a confronto le vecchie e le nuove generazioni, chiamate sul palco in una sorta di tavola rotonda che ha preceduto la proiezione del film.

E così, dopo gli onori di casa del presidente del Cai Lecco, sono stati invitati a salire sul palco: Tono Cassin, Marco Ballerini, Norberto Riva, Delfino Formenti, Luca Passini, arrivando ai giovani Martina Frigerio, Simone Tentori, Maria Ballerini e Anna Aldè, tutti protagonisti del docu-film (assente giustificato Stefano Alippi) nel quale vi è inoltre la partecipazione straordinaria di Angelika Rainer.

 

 

don_agostino_butturini (1)
Don Agostino Butturini

A Valentina d’Angello di montagna.tv invece l’onore e l’onere di condurre la tavola rotonda.
Il primo a prendere parola è stato don Agostino, che ha ripercorso gli inizi: “cominciai perchè mi piaceva e poi quelle pareti erano così comode, a portata di mano. Inizialmente non avevo fini educativi e nemmeno intenti etici. Coinvolsi qualche ragazzino solo per il puro divertimento. Per loro, saper di mettere mano su una roccia mai toccata e salita da nessuno, fossero anche solo 10 metri di salita… ecco già quella era avventura”.

 

marco_ballerini
Marco Ballerini

 

Tono Cassin ha invece ricordato l’arrivo di Emilio Comici al Nibbio, quando insieme a Mary Varale “svelò ai lecchesi la tecnica dell’incrocio delle corde, rendendo di fatto accessibile il Nibbio, divenendo così palestra per moltissimi scalatori. Oggi, segno del tempo e dell’evoluzione nel mondo dell’arrampicata, quelle stesse vie sono state trasformate e vengono ‘vissute’ in modo diverso in una sorta di convivenza tra vecchio e nuovo”.
Quindi parola a Marco Ballerini, antesignano dell’arrampicata, poi Norberto Riva scopritore della grotta di Mandello, passando per Luca Passini e arrivando a Delfino Formenti. Quest’ultimo, che dagli Anni ’80 si impegna, insieme all’amico Alessandro Ronchi, a mantenere le falesie attraverso un meticoloso lavoro di richiodatura delle vie e manutenzione, il presidente della Comunità Montana del Lario Orientale Carlo Greppi ha voluto donare materiale ed alcuni attrezzi “come riconoscimento e ringraziamento per il prezioso lavoro”.

 

delfino_formenti (11)
Delfino Formenti

 

Soddisfatta a fine serata la regista Nicoletta Favaron: “Sono contenta per come è andata la prima. Ho potuto vedere che il lavoro è piaciuto quindi bene così”, anche se, da perfezionista qual è, ha chiosato: “Certo,  se avessi avuto un po’ di tempo in più a disposizione avrei sistemato un paio di cosette”. Quali? “Non diciamolo, va bene così”, ha concluso Favaron, che ha voluto dedicare il film ai compianti Giorgio e Marco Anghileri: Uomini, Alpinisti, Amici e Fratelli.