Gli animalisti contro il Circo Orfei: la protesta al Bione

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LECCO – Nemmeno la grandine, caduta fitta nel pomeriggio di sabato, ha fermato la protesta degli animalisti lecchesi: ben nove associazioni unite contro l’arrivo del Circo Nando Orfei a Lecco.

Una quarantina i volontari che si sono dati appuntamento all’ingresso del tendone di una delle più note compagnie circensi italiane per dire “no ad un circo con animali” come hanno gridato a gran voce i manifestanti.

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Susanna Chiesa, presidente di Freccia 45

A scendere in campo sono state le associazioni ANL, ENPA, Freccia 45, LAC, LAV, OIPA, UADA, Zampamica ed anche il WWF, con striscioni e cartelli per contestare quella che viene definita la condizione di “prigionia” degli animali (una cinquantina quelli ospitati dal Circo Nando Orfei) utilizzati come attrazione negli spettacoli.

“Siamo stufi che nel 2015 continuino questi soprusi sugli animali, detenuti in condizioni incompatibili con la propria natura – ha spiegato la presidente di Freccia 45, Susanna Chiesa – Il Circo Orfei è una di quelle tre famiglie italiane che percepisce soldi dallo Stato, soldi che noi paghiamo in tasse. Siamo qui perché vogliamo andare ad un circo fatto solo di persone e non animali”.

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Animali nati in cattività e “che possono vivere esclusivamente in cattività”, avevano risposto così nei giorni scorsi i circensi per replicare alle critiche degli animalisti:

circo proteste (9)“Sono nati in cattività perché loro continuano a farli nascere in cattività, li addestrano, anzi, li torturano fin da piccoli per snaturarli della loro natura – ha proseguito Susanna Chiesa – E’ un’industria, un’industria che ha un reddito. Se fosse gratis, come siamo qua tutti noi oggi non esisterebbe il circo”.

Le associazioni con il volantinaggio, che proseguirà anche nei prossimi giorni, si sono volute rivolgere alle famiglie intenzionate a portare i loro figli al circo:

“Come può essere educativo per i più piccoli un posto in cui gli animali sono costretti a comportamenti innaturali, chiusi in gabbie e trasportati di città in città, obbligati a severi addestramenti per essere esibiti al pubblico pagante, allo scopo di trarne guadagno? Come può un circo che utilizza animali essere un luogo in cui un bambino può imparare qualcosa di buono?”

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Tra circensi e animalisti c’è stato qualche momento di confronto pacifico prima che la pioggia dividesse i due gruppi: “In Italia nei circhi ci sono più di 15 mila animali e attuare un controllo delle nascite è costoso, se ci fosse una legge in Italia ci adegueremmo. I nostri animali non sono sterilizzati, perché si inciderebbe sulla loro natura – ha risposto il domatore Zorzan Alex – l’animale nato e cresciuto con noi non conosce altra realtà  e non ne soffre perché non è stato prelevato dalla savana . Stanno benissimo e vengono visitati dai veterinari, cerchiamo di limitare al minimo lo stress”.

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Il domatore Zordan Alex con il leone detenuto nel circo Orfei

“Personalmente non abbiamo mai avuto mezza querela perché ci adeguiamo alle misure di legge riguardo alle gabbie, al trasporto e alla detenzione” ha voluto sottolineare il direttore del circo, Elio Anselmi, che ha voluto ripercorre la scelta di tornare agli spettacoli con animali, dopo la decisione presa da Nando Orfei qualche anno prima della sua scomparsa, di fare un circo con soli artisti:

Il direttore del circo, Elio Anselmi insieme a Sabrina Saccomanni
Il direttore del circo, Elio Anselmi insieme a Sabrina Saccomanni

“Per volere di Nando abbiamo fatto per sei anni un circo senza animali, era uno spettacolo bellissimo e di qualità ma senza risultati. Purtroppo in Italia la gente vuole vedere gli animali al circo e così li abbiamo reintrodotti – prosegue Anselmi – Ci creeremmo molti problemi in meno se non li avessimo, ma la gente non verrebbe agli spettacoli. Però non confondiamo chi fa circo con animali a solo scopo di lucro e chi ama gli animali. Siamo 140 circhi e non siamo tutti uguali. Io non li compro gli animali, mi appoggio a persone che li hanno e vogliono farli lavorare”.

Riguardo alla notizia emersa nei giorni scorsi riguardante una denuncia a suo carico per lavoratori in nero, il direttore conferma: “Ho degli operai che pago regolarmente e questo l’ho potuto dimostrare, che io non li possa mettere  in regola perché lo Stato italiano, come va il lavoro, non me lo  permette è un altro discorso. Ma questa non è una tratta di schiavi, questi ragazzi lavorano per me ed hanno deciso di lavorare qui”.

Ad esprimersi a favore del circo Orfei anche la “madrina” Sabrina Saccomanni, ex tronista di Uomini e Donne, che ha annunciato di volersi sposare sotto il tendone del Circo Nando Orfei il prossimo luglio, per l’amicizia che è nata con la compagnia circense.

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