Intervista a Gheza, assessore allo sport: “Il Bione è il 1° obiettivo”

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L'ex assessore allo sport Stefano Gheza
Stefano Gheza
Stefano Gheza

 

LECCO – Il suo nome era certo in Giunta ancora prima della vittoria di Virginio Brivio alle recenti elezioni in città e certo è sempre stato il ruolo che avrebbe assunto nella squadra di governo del primo cittadino: assessore allo sport.

Non poteva essere diversamente per Stefano Gheza, avvocato ma soprattutto sportivo da sempre, ex giocatore ed oggi presidente del Rugby Lecco. A lui il compito di guidare la svolta verso il nuovo centro sportivo del Bione che dovrà essere realizzato nei prossimi anni per superare gli attuali problemi e ridare fiducia alle tante associazioni e società sportive della città che da tempo attendono il cambiamento.

Lo abbiamo incontrato e intervistato.

Da rugbista è pronto ad entrare nella mischia?

“Sono pronto e ci penso da due mesi, anzi di più, da quando Virginio mi ha chiesto la disponibilità per diventare assessore. Io gli ho presentato la mia idea di sport e dopo due giorni mi ha richiamato proponendomi l’incarico. Sono quindi settimane che ragiono su quello che dovrebbe essere il cambio di passo dello sport a Lecco. Ho preparato una relazione che ho inviato al sindaco ma anche al premier Renzi, perché credo che cambiare la cultura sportiva a Lecco sia solo parte di una veduta più ampia.

Personalmente ho vissuto lo sport in Italia e nel Rugby Lecco, ma ho avuto anche la fortuna di passare diverse estati in campus sportivi ad Edimburgo e Cambridge, vivendo la realtà sportiva anglosassone, dove lo sport non e’ solo un momento fine a se stesso ma anche di crescita. Una visone che lì è rimasta tale, in Italia non si è sviluppata: da noi sembra conti sopra ogni cosa il risultato, a volte a tutti i costi. E’ giusto cercare di vincere, l’agonismo è in tutti noi, quello che voglio che cambi è che il risultato si raggiunga con la fatica, con i sacrifici e senza scorciatoie. Questo ti consente di crescere come persona perché se si è corretti nello sport, e’ più facile esserlo anche nella vita”.

Quale sarà il suo primo intervento in questo senso? Da dove intende partire e cosa intende fare?

“Ho preparato una lettera che riceveranno tutte le associazioni sportive di Lecco. Ad ogni associazione ho chiesto il numero di tesserati, divisi per fasce d’età, e quale intensità di allenamento e partite hanno, logisticamente di cosa hanno bisogno, se del Bione o di altre palestre pubbliche e se condividono questo mio pensiero. Se così fosse cercheremo di condividere dei regolamenti che valgano per i giocatori, per gli allenatori, per i genitori e che siano improntati a questo modo di vedere lo sport. Se vogliamo cambiare rotta, lo sport deve avere questo tipo di obiettivo e deve essere trasversale agli altri settori, con la cultura e soprattutto con l’istruzione”.

Centro Sportivo BioneLe realtà sportive che costellano il panorama lecchese sono moltissime e alcune prestigiose, eppure Lecco non è in grado di fornire strutture adeguate. Da rugbista bluceleste qual è ha assistito al decadimento del centro sportivo del Bione. In questi cinque anni molte società di Lecco hanno preferito traslocare altrove in quello che è stato un vero e proprio “fuggi fuggi”. Vogliamo ridare alla città un centro sportivo non solo decoroso ma bello, funzionale e all’avanguardia?

“Ho iniziato ad allenarmi lì nel 1982 quindi conosco ogni buca del Bione. Sicuramente gli spogliatoi sono tra le criticità da risolvere, a parte quelli del primo palazzetto e del campo 1 che sono tutto sommato dignitosi, gli altri sono delle baracche e vanno rifatti. Ci sarà da realizzare almeno un campo sintetico ma si valuterà in base alle richieste delle società e se ne faranno un uso intensivo; la pista di atletica è sicuramente da rifare.

Il ‘fuggi fuggi’ è legato al fatto che le condizioni di alcuni campi erano davvero disastrate. Alcune società sportive hanno disponibilità di altri spazi, il Rugby è rimasto perché non ha altre possibilità. Se il Bione lo si sistema in modo dignitoso e lo si cura in modo importante, con un occhio di riguardo in particolare da parte di chi lo utilizza, sono convinto che le associazioni faranno ritorno”.

Si sente di fare una promessa a tutti i cittadini e agli sportivi lecchesi dicendo che tra cinque anni Lecco avrà un centro sportivo degno di questo nome?

“Se questa Amministrazione non restituira’ un centro sportivo degno della città, sarà una mia sconfitta personale. Sono partito con l’idea di realizzarlo e di farlo in tempi ragionevoli.

Ho già preso visione degli ultimi documenti più recenti e delle ultime delibere comunali e di Giunta. Un’idea me la sono fatta e vorrei condividerla con la Giunta e il Consiglio, poi valuteremo insieme se seguire la strada dall’appalto canonico con un contratto di lungo respiro, visto l’impegno economico che servirà, oppure richiedere offerte e progetti dai privati. Spero che nelle prossime due settimane si riesca ad individuare quale delle due strade percorrere.

Regione Lombardia ha selezionato il Bione tra i progetti pilota, Finlombarda ci aiuterà nella disposizione degli atti e devono ora conoscere le nostre esigenze. Attendo il feedback delle associazioni per sapere quali sono le loro necessità. Spero che entro 10-12 mesi il bando sia già assegnato”

Quale rapporto intenderà tenere con il mondo delle associazioni sportive?

“Di assoluta collaborazione. Se il Comune vuole essere promotore di un cambio di cultura sportiva deve avere un rapporto diretto con tutti e io sono a disposizione di tutti. La mia idea è quella di fissare una serie di incontri suddivisi per pratica sportiva. Ci si può incontrare per confrontarsi sulle esigenze che esistono e cercare nel possibile di andare incontro a queste necessità. Le disponibilità economiche del Comune ho idea che siano limitate ma in Giunta farò di tutto per far capire che lo sport non è l’ultima ruota del carro e che dovranno essere destinate le giuste risorse”.

liceo-sportivoMondo giovanile. Ha in mente progetti per promuovere e sviluppare lo sport tra i giovani e i giovanissimi?

“Portare le associazioni sportive nelle scuole è il punto di partenza. Con il Rugby Lecco passiamo tante ore nelle scuole di Lecco per far conoscere il nostro mondo ai ragazzi. D’intesa con il provveditorato, si propone un programma di avvicinamento allo sport e sarebbe bello se lo facessero tutte le società. Si tratta di un approccio conoscitivo, un investimento in termini di tempo che viene però ripagato dal fatto che tanti ragazzi poi approdano nelle squadre della città. Il professionismo è una piccola parte del mondo sportivo, la maggior parte è dilettantistico e per puntare all’eccellenza si deve lavorare sulla crescita degli atleti, dai bambini alla prima squadra, così si crea un attaccamento alla maglia e uno spirito di gruppo indistruttibile.

Inoltre chiederò che nel progetto del nuovo centro al Bione venga inserito anche uno spazio con tavoli che consenta ai ragazzi di studiare. Due sarebbero i vantaggi fondamentali: il primo superare le difficoltà logistiche dei genitori che nel pomeriggio devono far studiare i figli qualche ora e poi portarli al campo; il secondo mettere in condizione i ragazzi di allenarsi tutti i giorni per raggiungere un alto livello sportivo”.

Ci sarà modo di favorire l’insediamento anche di sport meno “tradizionali”? Se si quali?

“Penso allo skateboard, penso alla corsa in montagna, all’arrampicata sportiva, agli sport nautici come canoa che potrebbero essere ben legati al Bione vista la vicinanza del centro sportivo al corso d’acqua e al lago di Garlate. Io ho scritto a tutti e l’auspicio è che manifestino delle proposte che possano essere valutate”.

Conosce la situazione delle palestre comunali della città?

“Ho chiesto e sto attendendo un inventario per capire in quali condizioni versano. Dalle prime informazioni che ho avuto ci sarebbero diverse strutture che necessitano di interventi”.

Invece riguardo al PalaTaurus? Crede sia possibile dialogare con la proprietà per poter usufruire della splendida palestra di cui è dotato?

“A mio parere tutte le strade devono rimanere aperte. Il PalaTaurus è un palazzetto dello sport molto ben fatto, oggi qualificato per un tipo di attività, quella del Calcio a 5. E’ un palazzetto che già esiste e quindi credo si spenda meno nel trovare una soluzione per fruirne che realizzarne uno nuovo. Serve però capire le esigenze delle società sportive, a chi potrebbe servire e il costo per il suo utilizzo. E’ una struttura bella, vicina al Bione, sarebbe il massimo”.

Ciclabili. Dove sono state realizzate sono state prese d’assalto e vengono utilizzate. Vogliamo dare alla città nuove opportunità di questo tipo? Intende lavorare in questa direzione con l’assessorato ai lavori pubblici?

“E’ un tema che di certo non mi vede contrario ma che non compete direttamente al mio assessorato”

10 km manzoni_2015 (1)Eventi sportivi sul lungolago. Alcuni li criticano sostenendo che ci sono troppe manifestazioni e che solo quelle di spicco dovrebbero trovare spazio in centro. E’ d’accordo? Come intende dirimere la spinosa questione che ogni volta si ripresenta?

“Accontentare tutti è impossibile e come in tutte le cose serve buonsenso. Portare in centro Lecco lo sport credo sia positivo, ma è una mia idea personale. Tutte le categorie hanno il diritto di farsi vedere e conoscere, sono tutte iniziative belle e anche attrattive per chi viene da fuori città, inoltre è il riconoscimento giusto per tanti atleti di fatica che in queste manifestazioni si prendono gli applausi della città. Ovviamente non si può nemmeno chiudere al traffico il lungolago un giorno ogni fine settimana. Se poi certi eventi si riescono a realizzare in piazza senza bloccare il traffico ancora meglio. Io dico di usare sempre il buonsenso partendo dal fatto che qualcuno scontento ci sarà sempre”.

Parentesi Calcio Lecco. Ormai da tempo è una società che naviga a vista. E’ possibile riconferirle un’identità forte e una struttura solida? Come si confronterà con la società?

“Abbiamo fissato un incontro con la dirigenza nei prossimi giorni. La Calcio Lecco è una realtà che conosco per fama. Ho chiesto all’ufficio sport di conoscere gli atti e gli aspetti giuridici che legano il Comune alla società, che è una realtà importante ed un motivo di orgoglio per la città. E’ una realtà sostanzialmente professionistica e a mio parere, in ottica di aiuti comunali, penso ci siano delle priorità , penso eventualmente alle tante realtà sportive dilettantistiche che investono sui ai piccoli, giovani ed ai vivai. E’ peraltro una mia opinione personale e un argomento che non ho affrontato con la Giunta, lo faremo in modo costruttivo”.

Restando sulla Calcio Lecco, l’obiettivo della società è quello di tornare in Lega Pro questo però implicherebbe un impegno economico non indifferente che potrebbe non essere alla portata della società; alla luce di quello che mi ha detto, è quindi impensabile un intervento economico del Comune?

“Non conosco questa situazione, quando incontrerò la società ne capirò di più. La Calcio Lecco è una realtà che può portare in alto lo sport della città e va sicuramente favorita ma penso sia impensabile un apporto economico del Comune”.

Stadio Rigamonti  Ceppi (1)Stadio. La società ha paventato la possibilità di costruire una copertura per la curva Nord ed un manto di erba sintetica per superare gli attuali problemi legati alla condizione dell’erba. Se ne farà carico il Comune?

“Sappiamo che lo stadio è di proprietà comunale. Ieri ho chiesto di avere una copia del contratto per capire quali rapporti ci siano con la società. Non ho elementi concreti ora per rispondere a questa domanda”.

Da sportivo dia un giudizio generale alla situazione attuale delle strutture sportive lecchesi.

“Direi che partiamo da una quasi sufficienza, molte critiche sono legate al fatto che siamo in tanti, io per primo, molto viziati”

E adesso ci dica che voto dovranno prendere alla fine del suo mandato

“Io voglio arrivare all’eccellenza. Voglio che Lecco diventi un punto di riferimento e non solo Lombardo per tanti sport”.