LECCO – Lavoro, sociale e casa: tre emergenze da affrontare nel difficile periodo economico che anche il capoluogo lecchese sta vivendo negli ultimi anni. Tre temi fortemente interconnessi tra loro e per questo affidati ad un solo assessore della giunta Brivio, Riccardo Mariani.
Per due volte sindaco di Mandello del Lario, Mariani è stato scelto da Virginio Brivio per uno dei ruoli più importanti e della sua nuova squadra di governo ed uno dei più delicati, perché dalle politiche che metterà in campo l’amministrazione comunale potrà dipendere il benessere della città.
Lo abbiamo incontrato.
Da sindaco di Mandello ad assessore a Lecco: come ha vissuto questo cambiamento e quale contributo crede possa portare in questo nuovo incarico la sua precedente esperienza amministrativa?
“E’ stato un passaggio assolutamente indolore. La sfida dell’Assessorato alle politiche sociali, lavoro e casa, che Virginio Brivio mi ha attribuito e per la quale lo ringrazio, mi entusiasma perché la passione per la politica è qualcosa che mi ha contraddistinto fin da giovanissimo, soprattutto per la politica legata ai temi delle comunità territoriali che si misura direttamente con i problemi della gente. E’ un passaggio importante che viene affrontato da me con una grande spinta motivazionale. L’esperienza di questi dieci anni da sindaco sicuramente mi saranno di grande aiuto così come il bagaglio di politico vissuto ancor prima dell’esperienza amministrativa”.
Le tematiche sulle quali dovrà cimentarsi sono tra le problematiche maggiormente avvertite dalla comunità. Come le affronterà?
“L’epoca della transizione che stiamo vivendo richiede sperimentazioni e sforzi collettivi e corali che in passato non erano prevedibili. Richiede una lettura ingrata dei problemi e per questo motivo le politiche del lavoro, del sociale e della casa sono state accumunate, non si possono più prendere a compartimenti stagni, queste dimensioni.
L’idea degli Stati Generali è quella di chiamare a raccolta e ragionare con tutti gli interlocutori del territorio sulla direzione da prendere per il futuro. E’ necessario attivare un dialogo tra mondo produttivo, sindacale e quello sociale per capire insieme come affrontare ad esempio il tema del lavoro giovanile. Una riflessione comune e condivisa insomma che porti ad individuare possibili soluzioni che aiutino l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Serve una direzione di marcia che deve vedere attivo il Comune di Lecco ma con uno spirito inclusivo verso gli altri Comuni, il mondo delle imprese (no profit e profit), il sindacato, le associazioni, le ASL per affrontare insieme queste tematiche e sperimentare forme nuove di strumenti ed interventi. A tal fine stiamo già lavorando per organizzare gli Stati generali del Sociale entro l’autunno/inverno di quest’anno”.
Quindi vede necessaria una ridefinizione del welfare cittadino?
“Serve un pensiero collettivo, politico e strategico che miri a ridisegnare il welfare lecchese che è una delle tradizioni radicate e che ha ottenuto grande considerazione anche fuori dal territorio. I lecchesi sono stati innovatori e sperimentatori di determinate forme come la co-progettazione sociale; ora è però il momento di andare oltre, disegnare un welfare del futuro che non può che essere comunitario e generativo. Il progetto Living Land va sicuramente in questa direzione ed è altamente innovativo”.
Come si otterrà questo cambiamento?
“Il punto è come risponderemo, tutti insieme, a domande crescenti e alla moltiplicazione di bisogni, all’erosione delle risorse e all’incertezza delle politiche pubbliche. Questi sono i tre grandi temi sul tappeto e la coralità di soggetti in campo deve cimentarsi per dare delle risposte, con la consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte. Questo territorio ha dimostrato che questa è la strada da seguire, dobbiamo solo rafforzarla e irrobustirla in una lettura che vada oltre al quotidiano. Gli Stati Generali devono essere l’inizio di un percorso che saldi la visione dei prossimi decenni con la concretezza dei bisogni richiesti sul territorio. Questa è la vera sfida”.
Anche alla luce della sua precedente esperienza amministrativa, quali crede siano i bisogni più sentiti dalla cittadinanza?
“Dobbiamo tenere conto dell’impoverimento della popolazione e di due grandi emergenze: da un lato gli anziani e dall’altro gli adolescenti. Solo a Lecco su 48 mila abitanti abbiamo circa il 25% di persone con più di 65 anni e il 14% con più di 75 anni. C’è quindi il problema degli anziani, della loro non autosufficienza e delle fragilità familiari che sempre più fanno fatica a prendersi cura di queste dimensioni”.
A sostegno di questi soggetti a Lecco esistono già diverse associazioni, verrà mantenuta questa rete di rapporti oppure il Comune cercherà di centralizzare alcuni servizi?
“Io credo che ci sia la necessità di proseguire sulle politiche di collaborazione, incrementarle e rafforzarle. Sono convinto che da tutte queste sfide se ne può uscire soltanto in un’ottica integrata dei soggetti da coinvolgere e dei problemi da risolvere. Quindi tenere assieme le letture dei bisogni, le risposte a questi bisogni e che ci sia comunicazione tra gli enti coinvolti perché il rischio è che ci si occupi in tanti delle stesse cose ma non in maniera integrata ed efficace. Servono però anche investimenti nelle politiche sociali parte dello Stato perché il sistema è sovraccarico: o ci sarà un rilancio del welfare oppure si rischia il declino”.
Politiche della casa. Quali misure metterete in campo?
“La questione della casa è cruciale. Sappiamo che i vincoli economici non consentono importanti programmi di edilizia popolare. La collaborazione con le associazioni di settore è uno degli elementi che voglio assolutamente mettere in campo per trovare le soluzioni migliori. Lecco ha fatto tanto in questi anni riguardo agli alloggi a destinazione socio-assistenziale, anche in termini di impiego di risorse. C’è stata una grande attenzione e il Comune si è fatto trovare pronto. Non dimentichiamo poi gli alloggi di housing sociale attuati dal Comune.La questione dello sgravio tributario credo sia un tema da prendere in considerazione e su cui riflettere all’interno dell’accordo territoriale per la calmierazione del mercato delle locazioni. A breve mi cimenterò anche su questi temi”.
Senzatetto. Nel periodo invernale esiste solo il rifugio della Caritas per garantire a queste persone un posto dove trascorrere la notte al caldo, di giorno i clochard affollano invece la biblioteca. Si riuscirà ad avere in futuro una struttura comunale che si occupi di dare loro assistenza?
“Il Comune ha sostenuto l’iniziativa del rifugio notturno della parrocchia di San Nicolò. I temi si possono valutare, oggi non sono in grado di dare una risposta ma la discussione può aprirsi. Io non credo che il Comune, visto il periodo di ristrettezze economiche, possa fare tutto e sempre, penso invece che si possano sostenere e aiutare anche iniziative di terzi. L’idea che il Comune partecipi e non sia sempre il principale protagonista è corretto in un’idea di welfare comunitario”.
Rioni. C’è chi teme possano diventare dei quartieri dormitorio. Come si incentiva la vita sociale nella periferia della città?
“E’ un tema che richiede una forte interazione tra diversi assessorati, non riguarda solo le politiche sociali ma anche ad esempio le deleghe in capo al Vice Sindaco sui temi economici, quelle legate agli assessorati alla cultura e allo sport ed infatti abbiamo già iniziato a ragionare in squadra su questa dimensione. Ogni assessorato porterà le sue proposte per rendere sempre più coesa la vita in seno alla città”.
Lecco, lavoro e sviluppo economico. Resterà una città industriale o si guarderà con più interesse al turismo?
“A mio avviso queste due dimensioni non devono essere messe in confitto tra loro. Il manifatturiero è la storia straordinaria del territorio lecchese, il turismo può essere messo in campo in modo integrato”.
Disoccupazione. In passato in comune ha messo a disposizione degli strumenti per aiutare chi ha perso il lavoro e le famiglie in difficoltà, così come i giovani che cercano un impiego. Verranno riconfermate?
“Negli ultimi cinque anni a Lecco sono state incrementate le borse lavoro e i progetti di sostegno al lavoro giovanile, è stato creato un fondo solidarietà per i disoccupati, i voucher lavoro e potenziato servizio Cesea, si è costituito un fondo di solidarietà per favorire il ricollocamento di chi aveva perso il proprio impiego. Ciò che è stato fatto verrà portato avanti e non è detto che non possa essere potenziato”.
Per concludere una domanda legata alla politica e ai partiti. Riguardo alla sua nomina come assessore, Sinistra Ecologia e Libertà, partito al quale è sempre stato vicino politicamente in passato, ha preso le distanze facendo sapere che il suo ruolo in Giunta non corrisponde ad un ingresso in maggioranza della sinistra e di confermare il sostegno ad Alberto Anghileri. Crede che la sua figura possa avvicinare la sinistra lecchese al PD?
“Personalmente ho risposto ad una richiesta di disponibilità da parte di Virginio Brivio alla luce del rapporto consolidato che abbiamo da diversi anni; una scelta di adesione ad una proposta legata a temi che mi interessavano e non dentro una cornice di schieramento, pur essendo un uomo di sinistra. Sul piano della relazione non ci sono difficoltà, conosco bene Anghileri e se ci saranno spazi di collaborazione, non solo con lui ma con tutto il consiglio comunale, sarà una cosa buona”.

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