LECCO – I due filoni del noto processo “Metastasi” scaturito dalle indagini sulle presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta nel lecchese, saranno “riuniti” in un unico dibattimento a partire dal prossimo settembre, presso il Palazzo di Giustizia di Lecco.
“Fanno parte della stessa informativa”. Così il presidente del collegio giudicante Enrico Manzi ha ufficializzato quest’oggi la decisione di unire il filone principale del processo cominciato a novembre per sette dei dieci imputati finiti in manette lo scorso aprile, ovvero Mario Trovato, Antonello Redaelli, Massimo Nasatti, Antonino Romeo, Saverio Lilliu – tutt’oggi detenuti – Claudio Crotta e l’ex sindaco di Valmadrera Marco Rusconi.
Gli altri tre imputati, Ernesto Palermo (ex consigliere comunale di Lecco), Claudio Bongarzone e Alessandro Nania avevano invece scelto il rito abbreviato e sono stati condannati lo scorso aprile rispettivamente a 6 anni e 8 mesi, 3 anni e 4 mesi, 4 anni e 6 mesi (vedi articolo).
Accanto al procedimento centrale l’inchiesta aveva però portato a giudizio un’altra decina di persone accusate a vario titolo di “riciclaggio” e di reati di tipo patrimoniale. Tra gli indagati del filone secondario – il cui processo era cominciato a Milano lo scorso 13 aprile – lo stesso Mario Trovato, coi quattro figli Franco, Rolando, Giacomo e Stefania Shanna, la sua compagna Alexandra Ivashkova, Claudio Crotta e Claudio Bongarzone della DBM Electronics, la seconda moglie di quest’ultimo Gilvana Gongolvez e il geometra Alessio Ghislanzoni.
Imputati e difensori si ritroveranno in aula il prossimo 9 settembre dove si procederà ad depositare le nuove liste di testimoni, all’ammissione delle prove e all’audizione del primo teste della pubblica accusa rappresentata dal Pubblico Ministero Bruna Albertini.

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