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E’ successo ieri notte, alla tenda simbolo del campo ‘della legalità’, studio e volontariato sugli immobili confiscati alla mafia, primo del genere in Lombardia e organizzato qui a Lecco dall’associazioni Libera e Legambiente. Il piccolo segno rosso era stato posto nei giardini di largo Montenero, come omaggio per non dimenticare le vittime della mafia. Ma qualcuno l’ha ‘profanato’, tagliandolo e asportando la scritta ‘tenda della memoria‘. Le due associazioni lo hanno denunciato ai media; sotto il loro grido di dolore e condanna.
“La tenda ferita
Durante la notte scorsa la Tenda della Memoria è stata… ferita. Mani ignote hanno
voluto rubare il telo e squarciare il tetto di questo piccolo simbolo ai caduti innocenti
per mano di Mafie. Il nostro risveglio è stato triste, abbiamo sperato fino all’ultimo che
questa tenda – allestita il 24 agosto, il primo giorno di campo, in una piazza centrale di
Lecco e inaugurata con una cerimonia laica da don Luigi Ciotti, fondatore di Libera –
fosse risparmiata dal vandalismo vigliacco. Mancano solo tre giorni alla fine e finora
neppure la forza del vento aveva abbattuto la piccola tenda rossa: uno spazio visibile da
tanti cittadini, per ricordare alcune delle oltre novecento vittime di mafia.
Ci eravamo illusi che nessuno avesse l’ignoranza di disonorare la memoria dei morti.
Probabilmente è solo un atto codardo di qualche bullo, che non ha avuto neppure il
coraggio di firmare la sua bravata. E questo è un sintomo di quella cultura mafiosa del
gettare il sasso e nascondere la mano, che abita anche nelle nostre città, nei nostri
palazzi.
Non ci rimane che denunciare il fatto alle autorità e sperare che il telo sia rimesso al
suo posto da chi l’ha voluto profanare.
L’episodio non ci ha certo scoraggiato, né noi operatori di Libera e Legambiente, né
noi giovani volontari che subito cercheremo di risistemare e ricucire la ferita della
tenda, convinti che la migliore risposta sia quella di proseguire lungo il percorso di
impegno e di legalità intrapreso attraverso questa esperienza.
Lecco 2 settembre 2011
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DALL’ARCHIVIO DI LECCONOTIZIE
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