OLGINATE – Irpef, Imu, Tasi e Tari, al centro del consiglio comunale di Olginate che si è tenuto giovedì sera e in cui sono state approvate le tariffe delle imposte comunali.
“Abbiamo subito un taglio, da parte del governo centrale di circa 380mila euro – ha illustrato Paola Gnecchi, responsabile dell’ufficio tributi – taglio non indifferente, che non è stato semplice recuperare; nonostante alcune interruzione dei rapporti di lavoro e prepensionamenti, che non sono stati reintegrati, e il revisionamento dei peg di tutti i settori per poter far fronte a questo enorme taglio , abbiamo dovuto aumentare la Tasi, la cui aliquota, esclusivamente sulle abitazioni principali, viene portata da 1.75% a 2.25%”.
“Confermate invece le aliquote e le derivazioni d’imposta relative all’Imu, l’addizionale Irpef – ha continuato il ragioniere Gnecchi – e infine è stato approvato il piano finanziario per l’applicazione del tributo della Tari”.
“Per quanto concerne quest’ultimo tributo, non posso confermare che resti invariato rispetto l’anno precedente, poiché la Tari prevede una copertura al 100% dei costi, ma la consistenza dei costi 2015, è più alta rispetto ai costi del 2014 poiché nel piano finanziario devono essere inseriti anche i costi dei mancati pagamenti, tasto dolente del bilancio di quest’anno, se ci fossero pervenuti tutti, avremmo potuto, forse, evitare di aumentare la Tasi”.
Approvato anche il piano delle alienazioni: “Rispetto agli anni precedenti non ci sono sostanziali variazioni; queste alienazioni ci consentirebbero, tramite le entrate da loro provenienti, di superare i limiti del patto di stabilità, sempre più stringente”.
Approvato infine anche il documento contabile del bilancio di previsione 2015: “ La novità di quest’anno, rispetto agli anni precedenti, è l’inserimento in bilancio del fondo crediti di dubbia esigibilità, che a causa della grossa sofferenza che il Comune ha a livello finanziario, è notevolmente alto. Abbiamo verificato, i versamenti Imu e Tasi, che ad oggi sono in linea con l’anno scorso, il patto di stabilità che è risultato coperto, la verifica dello stato di riscossione dei residui e passivi; in cassa – ha concluso Paola Gnecchi – il 27 luglio, vi erano circa 281mila euro”.
“Da sindaco e assessore al bilancio – ha specificato Rocco Briganti – voglio sottolineare che dal 2011 ad oggi, abbiamo ridotto la spesa del comune di Olginate di ben 800mila euro, passando da una spesa di circa 6 milioni, ad una di 5 milioni e 200 mila euro circa, per questo motivo, ritengo che da parte nostra ci sia stata una grandissima attenzione alla spesa, che ci ha permesso sì di risparmiare, ma di non dover compromettere alcun tipo di servizi. Dato anche il taglio iniziale, il ritocco alla Tasi si è reso necessario, ma, nonostante l’aumento, rimaniamo sotto la media provinciale la cui aliquota ammonta a 2.4”.
Alcune critiche sono state mosse dalla minoranza, in particolare, il consigliere di minoranza Lega Nord Riccardo de Capitani, ha sottolineato il suo disaccordo per quanto riguarda la decisione di ritoccare la Tasi, “per far fronte al buco iniziale di 380mila euro, a cui va aggiunto 250mila euro circa derivanti dai mancati pagamenti; se si fosse avuta una maggiore attenzione nei confronti dei mancati pagamenti, a quest’ora il buco non si sarebbe allargato”.
Subito pronta la risposta del sindaco Rocco Briganti che ha sottolineato “l’efficienza del recupero crediti, che negli anni è riuscita a recuperare persino i buoni pasti non pagati; gli olginatesi sono puntuali nei pagamenti e non rileviamo particolari difficoltà nel parlare con loro e riscuotere i mancati tributi, le difficoltà le riscontriamo invece, con i grossi soggetti che tendono a mettersi in contrapposizione con il comune”.
Bruno Redaelli, invece, consigliere comunale del gruppo di minoranza “indipendenti per Olginate”, ha posto l’attenzione sui 18 mila euro che, nel bilancio provvisorio, rientrano nella voce spese legali, tutte cause perse”.
“I 18mila euro delle spese legali sono riferiti, non solo alle cause in corso, ma anche a quelle degli anni precedenti che per legge sono da reimputare nel bilancio 2015, cause che comunque non sono perse, ma che sono state necessarie per il comune” ha concluso il ragioniere Paola Gnecchi.