Anche Lecco piange la scomparsa di Bellinzani, l’ “uomo con le ali”

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    LECCO –  A dare l’annuncio della scomparsa dell’alpinista 59enne Oliviero Bellinzani è stata la figlia Xenia: “Oliviero, mio padre, ieri (venerdì, ndr) ci ha lasciati. Il vento lo ha preso con sé. Il dolore è immenso come il vuoto che lascia alla sua famiglia e a tutta la comunità montanara. Ci rimangono i suoi sogni e tutta la forza di volontà che solo lui sapeva trasmettere a tutti noi”.

     

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    Bellinzani che scalava senza la gamba sinistra del 1977, persa in un incidente stradale quando aveva 21 anni, venerdì è deceduto travolto da una scarica di sassi mentre si trovava sotto la cima del Grauhorn, nelle Alpi Lepontine in Svizzera.

     

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    Conosciutissimo anche nel lecchese, nel 2011 aveva vinto il secondo premio del concorso letterario Carlo Mauri, con il libro “Il moschettone” (vedi articolo), mentre più recentemente, nell’aprile del 2014, era di nuovo approdato a Lecco chiamato dagli amici del Gel di Laorca per tenere una serata durante la quale ha raccontato la sua storia e la sua smisurata passione per la montagna. Con l’occasione, insieme agli amici del Gel, Bellinzani nei giorni seguenti si era “mangiato” la ferrata Gamma 1 in Erna.

     

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    Allora, Gianmario Maver, tra gli accompagnatori e testimoni di quella giornata memorabile, disse: “Non ci sono parole – spiega Maver – In certi momenti sei lì che ti chiedi: “Ma coma fa? Non è possibile!” E invece con la sua forza, la sua passione, la sua grande grinta è capce di cose incredibili dimostrando non solo di essere un grande alpinista, ma anche un grande uomo e un esempio per tutti”. (vedi articolo).

     

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    Grazie al suo spirito, alla sua forza d’animo, alla sua tempra e alla smisurata passione per la montagna, Bellinzani era diventato un motivatore ma soprattutto un grande punto di riferimento per molti disabili. Tra le conquiste alpinistiche, se ne contano più di mille, ricordiamo: il Grand Capucin per la Via degli Svizzeri, il Dente del Gigante, il Cervino sia per la Cresta del Leone e che dalla Cresta Hornli, il Monte Bianco in solitaria, il Pizzo Badile per lo spigolo nord, la Punta Dufour nel Monte Rosa, la Piccolissima nelle Tre Cime di Lavaredo per la Via Cassin e molte altre.