I più penalizzati sono precari e alunni diversamente abili, insomma le fasce deboli su un lato e l’altro dell’aula scolastica. Se i numeri hanno un significato su 390 ragazzi che avrebbero diritto secondo la legislazione di un insegnante con un rapporto 1 a 1, solo 190 potranno contare su simile sostegno.
Per i restanti 100 la certificazione della loro gravità non conta e dovranno condividere l’aiuto con altri 3 alunni in difficoltà minore. Anche per quest’ultimi la legge è violata spiega il responsabile Flc (Ferderazione lavoratori della conoscenza) Cgil di Lecco Pasquale Lo Bue, perché la normativa prevede un insegnante ogni due e invece il rapporto è attualmente un a quasi 4.
Molti genitori dei circa 63mila alunni di ogni grado, avranno notato dal racconto dei propri ragazzi che non tutte le cattedre sono coperte e che dell’indicazione dell’orario settimanale spesso non se ne parla. Per sapere quali libri mettere in cartella si va a naso. Anche qui pesano i tagli della Gelmini spiega Lo Bue, tra personale Ata (amministrativo e bidelli) e docenti la scure ha tranciato il 50% degli addetti scolastici.
E così si cerca supplenze nelle liste a disposizione dei dirigenti scolastici, molte verranno coperte da insegnanti già inseriti in ruolo, sbarrando di fatto la possibilità di lavoro a molti precari. “In tempi difficili come gli attuali – riflette il responsabile della Flc Cgil- si offre lavoro a chi un contratto ce l’ha già e si esclude chi invece lo cerca. Al di là degli slogan del ministro”.
In alcuni istituti superiori poi esistono classi che debordano oltre il limite dei 30 studenti, ne sanno qualcosa al Fiocchi e al Parini.
Da anni inoltre alcune scuole sono prive dirigenti, la situazione peggiore è il liceo artistico che di rosso non ha solo il nome: “Da anni al Medardo Rosso manca il dirigente e pure il direttore amministrativo, impedendo così la continuità didattica. Inoltre i dirigenti di Lecco 1 e Lecco 3 rispettivamente devono guidare provvisoriamente in aggiunta alla propria le realtà di Introbio e Dervio” conclude Lo Bue.