
LECCO – Nessun ostacolo alla costituzione della servitù perpetua di passaggio carraio e pedonale in Via Prà Corvino ad Acquate: a stabilirlo è la relazione del consulente tecnico Pierino Luconi, incaricato dal giudice civile del Tribunale di Lecco di condurre la perizia sul terreno al centro di un contenzioso con il Comune di Lecco, nato dal fatto che le rampe di accesso ed uscita del parcheggio seminterrato realizzato dalla famiglia Rota erano state costruite su un’area di proprietà del Comune.
Una vicenda lunga ed intricata, tutt’oggi interessata da un procedimento giudiziario a carico dell’ex capo dell’Ufficio Edilizia, il geometra Maurizio Castagna, accusato di concussione per aver accettato una mazzetta volta a sbloccare la pratica edilizia ferma negli uffici comunali. In manette, lo scorso anno, erano finiti anche l’avvocato Giovanni Minervini (già condannato a due anni e otto mesi di reclusione) e l’odontotecnico Francesco Sorrentino, attualmente a processo insieme al geometra Castagna.
Proprio a causa delle interferenze giudiziarie la pratica era rimasta bloccata, con l’amministrazione comunale decisa ad attendere dapprima la fine del processo giudiziario e, in un secondo momento, l’esito della perizia.

Un esito definito positivo durante la specifica commissione che si è riunita venerdì sera per discutere della questione, e che per l’assessore Corrado Valsecchi determinerebbe il via libera alla costituzione della servitù di passo, al costo di 25.000 euro che i titolari della rimessa si impegnerebbero a versare al Comune (la cifra è stata definita congrua nella relazione di perizia).
“Oggi siamo in grado di fare chiarezza – ha spiegato Valsecchi – la relazione ci dice chiaramente che possiamo andare verso la delibera della servitù di passo in via Prà Corvino, senza interferire con le vicende giudiziarie in corso. In caso di delibera al Comune toccherà la valutazione di carattere tecnico, mentre ai titolari della rimessa l’obbligo di versare gli oneri e di provvedere alla manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Di fronte a richieste di precisazione emerse poi da alcuni consiglieri Valsecchi ha concluso: “E’ evidente che errori sono stati fatti, ma è ora di chiudere questa vicenda, lo dobbiamo alla comunità di quell’area e in parte anche a noi, e a tutti i funzionari del Comune dotati di una certa diligenza. Sono passati sette anni e la soluzione è stata rinviata più volte, rivendicando pareri di più soggetti e più attori. Quando un consulente tecnico, incaricato non dal Comune ma dal Tribunale, dice che non ha alcun dubbio sull’autorizzazione a procedere è nostro dovere andare in Consiglio e deliberare positivamente su questa concessione”.
Il Consiglio è chiamato a decidere durante la seduta consiliare di lunedì 9 novembre.
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