I Beck si offrono di sistemare il bivacco Ferrario in Grignetta

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Lo stato in cui versa al suo interno il bivacco-igloo Ferrario posto in cima alla Grignetta (2184 m)

 

LECCO – Il gruppo Beck guidato da Gianmario Maver ha bussato alla porta del Cai Lecco proponendosi di sistemare il bivacco-igloo Bruno Ferrario posto in cima alla Grignetta (Grigna Meridionale) a quota 2184 m.

“E’ un simbolo storico delle nostre montagne e prima ancora della rignetta – spiega Maver – Ormai da tempo versa in una situazione pietosa e necessiterebbe di un restyling. Per questo abbiamo deciso, come gruppo Beck, di offrire al Cai Lecco la nostra disponibilità nel sistemarlo”.

Un gesto lodevole, che il presidente del Club Alpino lecchese Emilio Aldeghi ha accolto con grande piacere: “Ho apprezzato la disponibilità dei Back – sottolinea Aldeghi – le persone che volontariamente si mettono a disposizione per questo tipo di interventi sono sempre meno, quindi, ben venga l’offerta dei Beck”.

Ora si tratta di capire come e in che termini si potrà mettere mano al bivacco, come tiene a precisare lo stesso presidente: “Procederemo a step, il primo sarà quello di coinvolgere tutte le persone che nel corso degli anni hanno tenuto in considerazione il bivacco, iniziando da alcuni componenti del Gruppo Ragni. Nel frattempo, dovremo conoscere e verificare quale dovrà essere l’iter burocratico da seguire e se vi sono dei vincoli da rispettare; infine, ma non da ultimo, cercheremo di intercettare eventuali bandi o finanziamenti con cui coprire le spese che dovranno essere quantificate”.

 

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Il bivacco-igloo Ferrario in cima alla Grignetta (2184 m)

 

Davvero un pezzo di storia il bivacco Bruno Ferrario che venne realizzato nel 1968 dal Cai Lecco, su ordinazione della moglie del compianto alpinista, scomparso con l’amico Arnaldo Tizzoni sul pizzo Cassandra. 
Il bivacco venne realizzato e montato alla ditta Badoni di Lecco, su progetto dell’allora architetto Mario Cereghini, ma l’impresa più impegnativa fu quella di collocarlo in vetta alla Grignetta. Cosa che non risultò semplice. Come si legge nel libro “Un secolo di storia 1874 – 1974” di Aloisio Bonfanti: “L’operazione con l’elicottero dell’Areonautica Militare destinato al soccorso alpino, ebbe momenti drammatici: il forte vento, l’avaria ad un motore, un fitto banco di nebbia, tutto sembrò congiurare, per giorni diversi, contro i tentativi di far calare dall’alto il nuovo bivacco. Il giorno atteso che sembrava propizio al trasporto, si verificò un colpo improvviso di vento, nel momento più delicato della operazione, che fece rotolare a valle il bivacco (alcuni resti si riescono ad intravedere ancora lungo il canale Porta, ndr). I Ragni, guidati da Cassin e Piazza, non si persero d’animo: l’igloo venne costruito in vetta con pezzi prefabbricati, trasportati con una rudimentale teleferica. l’inaugurazione avvenne il 4 novembre 1968, Cinquantenario della Vittoria. Don Luigi Gandini, prevosto di Seregno nonchè lecchese di nascita e alpinista provetto, celebrò la Santa Messa in Grigna a suffragio dei Caduti e benedisse il bivacco-igloo”.

Da allora il bivacco Ferrario campeggia sulla cima della Grignetta e brilla quando viene baciato dal sole facendosi così ammirare da grandi distanze. “Un simbolo che merita, ci auguriamo, di essere risistemato”, chiosa Maver.