Natale a Lecco per i bimbi ucraini ospitati grazie a Les Cultures

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LECCO –Passeranno il Natale e Capodanno a Lecco e in altre cittadine lombarde i 22 bimbi ucraini coinvolti nel progetto di ospitalità terapeutica promosso dalla Onlus Les Cultures e giunti sabato pomeriggio a Lecco.

Il pullman con a bordo la giovanissima comitiva, partita dall’aeroporto di Malpensa, ha raggiunto intorno alle 15 l’oratorio di Belledo dove i bambini hanno potuto riabbracciare i propri “genitori” italiani. Per la maggior parte di loro non si tratta infatti del primo anno a Lecco ma di un ritorno sul lago nelle case delle stesse famiglie che hanno imparato a conoscerli e a volergli bene.

E’ il caso Ruslan, 12 anni compiuti lo scorso ottobre, ospite per le festività natalizie dalla famiglia Benzoni della frazione di Gisazio di Perledo.

 

Il piccolo Ruslan insieme a Giacomo e Donatella Benzoni
Il piccolo Ruslan insieme a Giacomo e Donatella Benzoni

 

“Abbiamo deciso di partecipare a questo progetto di ospitalità nel 2010, a due anni dalla scomparsa di nostra figlia Giancarla, morta per un malore mentre era in università – spiega Giacomo, accompagnato dalla moglie Donatella – si è creato un bellissimo legame di affetto tra noi e Ruslan. Per noi – ha concluso con una battuta Giacomo Benzoni – o lui o lui”.

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Antonio Fazzini

Anche la famiglia Fazzini di Premana ha potuto riabbracciare Caterina, una bimba ucraina di 13 anni: “L’abbiamo accolta con noi sette anni fa – spiega il padre Antonio – Ormai è come nostra figlia e litiga con i nostri due ragazzi come se fossero veri fratelli”. Una famiglia, quella dei Fazzini, che si è allargata con l’arrivo di Caterina: “Dove si sta bene in cinque, si sta bene anche in sei”.

E’ il 21° anno che Les Cultures promuove il progetto di ospitalità estiva ed invernale. “I bimbi, tutti tra i sette e i 14 anni, provengono dalle zone di Chernobyl, nella regione di Chernigov. Vengono ospitati in Italia dalle famiglie che si fanno carico del costo del viaggio e del loro mantenimento per la durata del loro soggiorno qui. In estate si fermano cinque settimane, in inverno circa un mese – spiega Anna Anghileri, presidente della onlus – Abbiamo avviato questa iniziativa subito dopo il disastro di Chernobyl, in una situazione di forte emergenza. Tutt’oggi i problemi esistono ma si è riscontrato che soggiorni in aree più sane comportano un abbassamento del cesio di quasi il 50%, un’alimentazione migliore li aiuta, poi c’è uno scambio culturale con le famiglie italiane che sicuramente è un bagaglio di esperienze che questi bimbi si porteranno con loro per sempre”.

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La Valsassina ha risposto con grande entusiasmo a questo progetto, tante sono infatti le famiglie ospitanti residenti nei comuni della valle, altre nel lecchese, nella zona di Bergamo ed una nel milanese.

Les Cultures collabora in Ucraina con un’associazione del posto dedicata alla situazione dei minori e con loro ha provato ad allargare il progetto di ospitalità ai profughi giunti dalle aree interessate dal conflitto che sta continuando a creare emergenze di carattere umanitario; per ora ciò non è possibile poiché la gran parte di loro è sprovvista di documenti: “Non se parla quasi più eppure c’è ancora la guerra in quelle terre – prosegue Anna – i supermercati sono vuoti e i prezzi degli alimenti alle stelle. Per questo abbiamo avviato una raccolta di cibo da poter inviare in Ucraina e l’associazione sostiene già 40 famiglie di profughi aiutandoli nelle spese per la casa e per il cibo”.

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