Inchiesta sanità. Maroni “incazzato, più controlli”

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Roberto_Maroni (4)MILANO – “Sono molto “incazzato” per quello che è successo, perché, fermo restando la presunzione di innocenza, il lavoro che da anni stiamo facendo per garantire trasparenza, efficienza e una spesa più bassa viene infangato da azioni come queste”.

Così il presidente della Regione, Roberto  è intervenuto martedì pomeriggio nell’aula del consiglio regionale in merito agli esiti dell’operazione “Smile”.

“Una azione che fa male e disturba – ha detto Maroni – ma quello che stiamo facendo va nella direzione giusta. Dobbiamo intensificare i controlli e garantirò con maggiore forza il rispetto delle regole, che è quello che prevede la nostra riforma: non a caso abbiamo previsto l’istituzione della nuova Agenzia di controllo, che abbiamo voluto tutti insieme. Noi possiamo intervenire sulle regole e sulle procedure – ha ribadito il Presidente Maroni – ma, se qualcuno commette reati e abusi e disattende la legge morale, il nostro compito allora diventa difficile. Noi, comunque, interverremo con maggiore determinazione consapevoli che dobbiamo accelerare l’attuazione della riforma”.

Maroni ha comunicato l’istituzione di una Commissione ispettiva e ha sottolineato come “la Regione è parte offesa in questa vicenda. Ci costituiremo immediatamente in giudizio, la responsabilità è dei singoli”.

Al termine dell’intervento di Maroni, il Presidente Raffaele Cattaneo ha aperto il dibattito secondo quanto stabilito nel primo pomeriggio in Conferenza dei Capigruppo.

Le opposizioni, però, attaccano: “Prendiamo atto del forte imbarazzo che traspare dalle parole del Presidente Maroni e prendiamo atto della sua volontà di andare fino in fondo nell’accertare le responsabilità legate a questa vicenda, ma non dimentichiamoci che ad essere stata arrestata è la persona a cui il Presidente Maroni aveva affidato la più importante riforma di questa legislatura e quindi una delle persone che sicuramente più godevano della sua fiducia – dice Enrico Brambilla (PD)  – Il risultato finale è che oggi Regione Lombardia è politicamente ancora più debole: Maroni ha detto pochi giorni fa che avrebbe querelato chiunque avesse ancora associato la sanità lombarda alla parola tangente. Oggi purtroppo a fare questa associazione è stata la magistratura”.
“Oggi siamo qui a parlare del fango che ha colpito ancora una volta Regione Lombardia – dice Stefano Buffagni (M5Stelle) – Se c’è qualcosa di buono nella riforma sanitaria regionale varata è l’agenzia dei controlli che noi abbiamo proposto, ma guarda caso siamo stati lasciati fuori dalla sua gestione. La parte offesa dopo gli arresti di oggi non è Regione Lombardia è il cittadino lombardo. A questo punto è doveroso da parte nostra presentare una mozione di sfiducia al Presidente Maroni, al quale chiediamo di andare a casa per dare un minimo di dignità a questa Regione restituendo la possibilità del voto ai cittadini”.