PADERNO – Le lancette dei contachilometri tornavano all’indietro per “ringiovanire” automobili e rivendere a prezzi più alti: un trucco vecchio, come le vetture sulle quali veniva adoperato, e che è costato gli arresti domiciliari a due meccanici lecchesi e due rivenditori comaschi.
Marco Gandini, 51enne residente a Paderno D’Adda, e il figlio 26enne Alessandro, sono finiti al centro dell’operazione condotta dalla Polizia Stradale di Varese che ha effettuato controlli e perquisizioni in una dozzina di concessionari tra Varese, Como e Lecco.
Grazie al “ritocchino” era possibile rivendere ad un prezzo più alto di circa il 60% rispetto al loro reale valore. Gli inquirenti stimano una quindicina di interventi al giorno compiuti dai meccanici compiacenti e che avrebbe fruttato a questi ultimi dai 50 ai 200 euro a veicolo. Il tutto fatturato come lavori di riparazione a centraline e tachigrafi.
Le auto, ritirate da un’autonoleggio di Bolzano, giungevano a Como e subito dopo venivano incaricati del “ringiovanimento” i due meccanici lecchesi, per poi essere messe sul mercato a prezzi maggiorati dai rivenditori comaschi. Una frode che avrebbe fruttato guadagni per un valore complessivo stimato dalle forze dell’ordine in 3 milioni di euro l’anno.
L’accusa nei confronti degli arrestati è di associazione a delinquere finalizzata alla frode, altre 12 persone sono indagate per concorso.