LECCO – “Come diventerebbe la nostra quotidianità se da un momento all’altro dovessero scomparire tutti gli immigrati?” è questa la riflessione a cui ha voluto spingere il comitato “Noi tutti migranti” con il presidio mobile organizzato martedì sera in piazza Diaz.
“Dal 2010 – racconta Guerrino Donegà del Comitato “Noi tutti migranti” – in tutto il mondo e in particolare in Europa è nata la ‘giornata senza migranti’ con l’idea di organizzare uno sciopero di tutti i migranti per far rendere conto di cosa vorrebbe dire concretamente cosa significherebbe l’improvvisa assenza di queste persone che ormai sono diventate parte integrante della nostra società. Come primo esempio si può pensare alla grande quantità di badanti di origine straniera che sono oggi presenti in molte della case degli italiani per assistere anziani non autosufficienti, oppure si pensi alla quantità di lavoratori impiegati nell’agricoltura o in tanti esercizi commerciali. Gli immigrati ormai sono diventati una realtà importante e integrante, per questo ci sono sempre meno motivi per giustificare differenze di trattamento, discriminazioni o razzismo. Abbiamo organizzato ‘Una giornata con noi’ perchè vogliamo che a queste persone siano riconosciuti gli stessi diritti degli italiani, perché lavorano e pagano le tasse come tutti”.
Dopo il ritrovo in piazza Diaz la quarantina di presenti ha dato il via a un piccolo corteo tra le vie del centro, fino a raggiungere piazza Cermenati. I manifestanti hanno portato con sé alcune figure di cartone rappresentanti gli immigrati, sulle quali sono state scritte le storie di alcuni uomini e alcune donne che hanno lasciato i loro Paesi di origine e le loro famiglie per venire in Italia a lavorare.
Il presidio mobile è stata anche l’occasione per parlare della questione profughi, come ha voluto sottolineare Donegà: “In una giornata come questa è inevitabile pensare anche ai rifugiati. Ormai è chiaro come in Italia e in Europa sia necessario cambiare radicalmente le misure dell’accoglienza affinché il sistema diventi degno di queste persone. Bisogna fare in modo che le risposte alle domande di asilo arrivino in tempi ragionevoli, è assurdo che debbano passare mesi prima di ottenere una valutazione della domanda e bisogna che vengano creati dei canali umanitari per consentire ai rifugiati che si stanno ammassando lungo le linee di confine le possibilità di arrivare al sicuro senza rischiare di perdere la vita. Ora siamo in attesa dell’accordo per l’accoglienza diffusa affinché si arrivi a una distribuzione equa di queste persone nei diversi comuni della provincia, in modo da avere un minor impatto dal punto di vista della popolazione locale e una maggiore possibilità di integrazione e inserimento nel territorio, è il primo passo che va fatto”.
Concluso il presidio mobile per le vie del centro, la giornata dedicata ai migranti si è conclusa con la festa etnica organizzata al circolo Arci “La Ferriera”.
Ecco alcune immagini del corteo: