A Olate l’addio a Matteo Palmieri, aveva solo 28 anni

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LECCO – “La morte non è niente, io sono solo andato nella stanza accanto. Io sono io. Voi siete voi. Ciò che ero per voi lo sono sempre. Non abbiate un’aria solenne o triste. Continuate a ridere di ciò che ci faceva ridere insieme. La vita ha il significato di sempre. Il filo non è spezzato. Perché dovrei essere fuori dai vostri pensieri? Semplicemente perché sono fuori dalla vostra vista? Io non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino.”

Una poesia di Charles Peguy per l’ultimo triste saluto a Matteo Palmieri, giovane di Olate, scomparso all’età di soli 28 anni per un tragico gesto di disperazione.

La chiesa parrocchiale del rione, giovedì pomeriggio, si è aperta ai tanti conoscenti e amici del ragazzo che, con la loro presenza alla cerimonia, hanno testimoniato grande affetto e vicinanza a mamma Corinna, a papà Giuseppe e al fratello Marco in questo doloroso momento di lutto.

Matteo Palmeri (foto tratta da Facebook)
Matteo Palmieri (foto tratta da Facebook)

La notizia della morte di Matteo, giunta all’alba di martedì quando la sua salma è stata ritrovata senza vita a Ballabio, ha lasciato nello sconcerto l’intera comunità di Olate, come ha sottolineato il parroco don Carlo Gerosa: “A volte le nostre vicissitudini terrene ci sembrano così grandi, insuperabili, e la morte sembra vincere sulla vita. In quei momenti è la fede in Dio che ci salva e a Matteo non mancava”.

Il sacerdote ha ricordato l’esperienza del giovane lecchese come chierichetto proprio nella chiesa che giovedì ha radunato a sé i suoi cari per dirgli addio. Anche i colleghi di lavoro, elicotteristi come lui, e volontari del soccorso che non lo hanno voluto lasciare solo nel suo ultimo viaggio.