LECCO – Lieve miglioramento degli indici economici a febbraio rispetto al mese precedente, nelle aziende lecchesi e comasche: emerge dai dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido relativo condotto dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como.
Per quanto riguarda gli ordini il giudizio prevalente tra gli imprenditori intervistati è la stabilità, sia sul versante domestico, come indicato dal 44,4% del campione, sia per l’export, con segnalazioni di oltre un’azienda su due (51,8%).
L’attività produttiva segue sostanzialmente l’andamento degli ordini e mostra dinamiche favorevoli per circa il 40% del campione, mentre più contenuta è la quota di aziende (16,5%) che segnalano un rallentamento della produzione.
In media, l’utilizzo degli impianti in febbraio si attesta a quota 74,8% della capacità totale, dato che conferma quanto rilevato nella precedente edizione dell’Osservatorio congiunturale rapido. Sul versante del fatturato si riscontra un aumento per oltre un’impresa su due (53,5%) rispetto alle vendite del primo mese dell’anno; alcune imprese indicano per contro un rallentamento.
Nonostante alcuni elementi favorevoli, le imprese del campione continuano a riscontrare alcune criticità legate in particolare alla ridotta visibilità sugli ordini e alle situazioni di insolvenza e di ritardi nei pagamenti da parte della clientela.
Gli ordini in portafoglio sono sufficienti a garantire una visibilità di poche settimane per quasi un’azienda su due (48,4%) mentre quasi il 55% delle aziende del campione è costretto a far fronte a insolvenze o a ritardi nei pagamenti. Non si riscontrano particolari andamenti anomali invece sul fronte del costo legato alle operazioni di approvvigionamento delle materie prime, rilevate in febbraio come tendenzialmente stabili o al ribasso, e nei rapporti tra le imprese e gli Istituti di credito. La stabilità si rivela essere l’indicazione prevalente anche per lo scenario occupazionale.

“L’interpretazione di questi dati deve essere improntata alla prudenza – commenta il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi – In primis, si tratta di indicazioni di tipo qualitativo che non indicano l’entità delle variazioni. Inoltre si inseriscono in un quadro internazionale, e soprattutto nazionale, dove la crescita appare ancora molto modesta, quando non assente. D’altro canto è confortante vedere che gli imprenditori delle nostre province non comunicano pessimismo e sembrano invece guardare al prossimo futuro, se non con grandi previsioni di crescita, almeno con aspettative di stabilità ed escludendo in linea di massima i cali che abbiamo purtroppo conosciuto anche recentemente”.
“In questa fase, da imprenditori dobbiamo quindi continuare a mantenere alto il livello di fiducia investendo, come già facciamo, sui nostri driver di crescita: dall’internazionalizzazione alla ricerca e innovazione, passando per le risorse umane” – conclude Giovanni Maggi.

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