
LECCO – Domande di disoccupazione in lieve calo a Lecco guardando i dati raccolti dal patronato INCA della Cgil di Lecco: agli sportelli di via Besonda, da gennaio alla fine di marzo, in 619 hanno effettuato domanda per ottenere la Naspi, mentre nel primo trimestre dello scorso anno il numero di domande lavorate dal patronato era di 693, quando l’indennità aveva ancora il nome di Aspi e mini Aspi.
“Quest’anno fortunatamente non ci sono stati grossi intoppi nella lavorazione e accettazione delle domande, il contrario del 2015 quando la Naspi era appena entrata in vigore” spiega la responsabile del patronato, Cinzia Gandolfi. L’Istat alla fine del 2015 ha rilevato un calo di un punto percentuale tra i disoccupati lecchesi, passati dal 7,3% di fine 2014 al 6,1% a fine dello scorso dicembre.
Una buona notizia, anche se il calo delle domande riscontrato in questi primi mesi del 2016 dal patronato, come sottolineato dalla stessa sindacalista, non deve essere visto per forza in chiave positiva: “In molti casi si tratta di persone che hanno esaurito l’ammortizzatore sociale e non hanno trovato un’altra occupazione. Questo è quello che riscontriamo purtroppo tra i nostri utenti”.
Dallo scorso gennaio è stata introdotta una nuova forma di sostegno per i disoccupati, ovvero Asdi, che proroga di altri sei mesi l’indennità, per un valore pari al 75% di quanto percepito con la Naspi.
“Il problema – sottolinea Gandolfi – è che prevede dei requisiti molto stringenti, innanzitutto si deve aver percepito la Naspi, oggi invece in molti stanno ancora terminando la vecchia Aspi, bisogna poi avere un ISEE inferiore ai 5 mila euro annui, avere più di 55 anni o minori a carico. Molti tornano agli sportelli dopo aver concluso il proprio ammortizzatore e vorrebbero accedervi, in realtà in pochissimi hanno i requisiti adatti. A marzo sono state solo tre le domande evase dai nostri uffici”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































