VARESE – Lo scorso anno presso lo scalo aeroportuale di Malpensa è stato arresato, in collaborazione con i funzionari del locale Ufficio dell’Agenzia delle Dogane, L. F., cittadino italiano di 42 anni residente a Savona.
L’uomo, proveniente da La Paz (Bolivia) con transito a Miami (USA) e Madrid (Spagna) e con destinazione finale Milano Malpensa, in sede di controllo doganale è stato trovato in possesso di alcuni panetti contenenti cocaina per un totale di 3,250 kg.
A seguito di quanto scoperto, i militari delle Fiamme Gialle di Malpensa hanno avviato complesse indagini dirette dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio (VA) Dottore Nicola Rossato, che hanno consentito di far emergere l’esistenza di un pericoloso ed articolato “cartello criminale” principalmente costituito da cittadini peruviani dedito sia all’importazione che allo spaccio di sostanza stupefacente (quasi esclusivamente del tipo cocaina), con base nella provincia di Savona.
Le indagini condotte nell’ambito dell’operazione denominata “Parenti Serpenti”, hanno inizialmente consentito di comprendere che i principali organizzatori delle importazioni avevano alcune difficoltà a “reclutare” persone da utilizzare come corrieri per trasferire la droga dal Sudamerica, pur avendo disponibilità di sostanza stupefacente stoccata in Bolivia e Perù.
In questo contesto, l’attività investigativa svolta ha consentito di scoprire l’esistenza di ulteriori compagini criminali (orbitanti nell’hinterland milanese) aventi la caratteristica di essere dirette da personaggi gravitanti nella medesima cerchia familiare dei soggetti operanti nella provincia di Savona e di fatto costituite tra parenti organizzati in
modo da essere autonomi durante lo svolgimento delle attività illecite.
L’attenta ricostruzione della vicenda ha permesso di accertare che la cugina “milanese” di una delle persone indagate (residente a Savona), dopo aver portato a termine un’importazione di cocaina ha incaricato, a sua volta, il marito di una sua parente di effettuare la consegna della droga ad un altro soggetto peruviano. In questa occasione, una squadra di “specialisti” della Guardia di Finanza di Malpensa coordinati dall’A.G. procedente, attraverso mirati pedinamenti e appostamenti effettuati nell’hinterland milanese, ha tratto in arresto ad Abbiategrasso, un cittadino peruviano di 36 anni, tale L.R.G.G., in quanto trovato in possesso di oltre un chilo di cocaina nascosta all’interno del portabagagli della propria autovettura.
Nonostante il fallimento dell’opportunità di approvvigionarsi tramite altre organizzazioni ed al fine di “soddisfare” la continua richiesta di droga, gli indagati sono comunque riusciti a reperirne modiche quantità da spacciare, continuando nella ricerca di un corriere in grado di trasportarne un quantitativo più consistente.
È per questo motivo che uno dei principali indagati anch’egli residente in Savona ha deciso di affrontare personalmente il rischio di un viaggio in Sudamerica, pianificato dai suoceri, per tentare un’importazione di sostanza stupefacente. Nonostante tutte le accortezze adottate S. F. cittadino italo-brasiliano di 28 anni è stato bloccato al suo rientro in Italia presso l’aeroporto di Milano-Linate dai colleghi della Guardia di Finanza all’uopo allertati, in quanto trovato in possesso di circa 12 kg di cocaina occultati in doppifondi ricavati all’interno dei bagagli.
In conseguenza a quest’ultimo episodio, N.M.A.J. cittadino peruviano di 57 anni, suocero del corriere arrestato a Linate, nel tentativo di fuggire dal territorio nazionale, ha acquistato un biglietto di sola andata per Lima (Perù); lo stesso costantemente monitorato dagli investigatori, è stato tratto in arresto presso l’area partenze dello scalo di Milano-Malpensa, mentre era in procinto di lasciare il territorio nazionale.
Infine, attraverso complesse indagini di natura finanziaria ed il monitoraggio costante dei maggiori istituti di trasferimento di denaro è stato possibile ricostruire in modo completo e dettagliato i canali finanziari di approvvigionamento con la contestuale identificazione di due donne peruviane (imparentate con i suoceri) che hanno svolto, in diversi casi, il ruolo di corrieri di denaro necessario al pagamento delle partite di droga.
In totale, sono stati sequestrati oltre 16 chilogrammi di cocaina e sono stati individuati 16 soggetti coinvolti a vario titolo nei fatti illeciti oggetto dell’operazione di cui quattro di questi sono stati arrestati in flagranza di reato, quasi
tutti legati da stretti rapporti di parentela.
E’ stata, infine, sequestrata un’autovettura utilizzata per il trasporto della cocaina. Continua, pertanto, la costante attività di presidio degli spazi aeroportuali da parte della Guardia di Finanza di Malpensa a difesa di una delle principali porte di ingresso sul territorio nazionale di sostanze stupefacenti e merce pericolosa per la salute della popolazione.