LECCO – Il mondo economico lecchese non guarda a Monza: è questa la preferenza per la futura Area Vasta espressa in una nota congiunta diretta al presidente della Provincia, scritta da Confcommercio, Confartigianato, Api, Confindustria e Ance che rivolgono lo sguardo alla Brianza per l’alleanza territoriale che dovrà presto sostituire l’attuale ente provinciale.
“Riteniamo opportuna una valutazione di ordine economico della realtà delle imprese che risponda alla natura delle tipologie produttive e dei servizi che hanno, nel corso degli anni, consolidato un rapporto di filiera e di relazione delle diverse aree limitrofe anche sotto il profilo della viabilità e dei servizi alle imprese – spiegano le associazioni datoriali – L’asse Lecco Monza rappresenta quindi, per certi versi, già un dato di fatto se si considerano gli attuali flussi delle merci, delle persone e dei servizi richiesti da cittadini e imprese”.
Per questo le principali associazioni imprenditoriali affermano di “privilegiare in prima analisi una aggregazione delel province di Lecco e Monza sullo schema della proposta di Regione Lombardia dei Cantoni” e quindi di condividere le premesse contenute nel documento votato nei mesi scorsi dai sindaci lecchesi che avevano anteposto un’alleanza con la provincia monzese a quella coi comaschi.
“Il valore dell’identità deve essere preservato, soprattutto in un momento storico in cui molti fattori stanno indebolendo i vincoli di solidarietà e di condivisione, rischiando quindi di polverizzare il tessuto sociale. L’eredità storica delle Province, che è ancora saldamente presente nell’immaginario collettivo deve essere preservata attraverso l’unitarietà territoriale” spiegano gli imprenditori che auspicano il “mantenimento delle funzioni più prossime alle esigenze dei cittadini e imprese, garantendone la necessaria dotazione finanziaria. E’ chiaro tuttavia che per tematiche di rilevanza extra provinciale, quali ad esempio la progettazione di grandi infrastrutture e le procedure per l’insediamento di attività economiche rilevanti, è opportuno che sia previsto un’importante ruolo decisionale della Regione”.
Inoltre le associazioni datoriali sperano che “la spinta impressa dalla riforma delle province possa costituire l’occasione per mettere mano anche a quegli indispensabili interventi di razionalizzazione e di efficienza della Pubblica Amministrazione quanto mai vitali per la competitività del territorio”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL




































