BRESCIA – Nella mattinata del 7 settembre gli uomini del G.I.C.O. del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Brescia hanno tratto in arresto i membri di un gruppo criminale, domiciliato e operante nella provincia di Brescia, dedito in particolare ai furti in appartamento e alla successiva rivendita dei beni rubati. In concomitanza con l’esecuzione delle misure restrittive della libertà personale, sono state effettuate numerose perquisizioni.
L’operazione, diretta dalla Procura della Repubblica di Brescia, ha permesso di sottoporre ad indagini 7 responsabili, di eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro di essi e di applicare la misura degli arresti domiciliari a un quinto soggetto.
Gli approfondimenti investigativi hanno preso avvio dalla denuncia presentata nel gennaio scorso da un collezionista di Brescia, il quale aveva constatato che la propria abitazione era stata messa a soqquadro e numerosi beni, tra cui orologi e preziosi, erano stati nell’occasione trafugati.
Nei giorni successivi, i dipendenti di una gioielleria della provincia si rivolgevano alle Fiamme Gialle a seguito della visita di un soggetto che intendeva vendere tre orologi di pregio (un Corum, un Paul Picot e un Longines), asseritamente ricevuti in regalo dal suocero, ma privi delle certificazioni di garanzia. I sospetti dei commercianti venivano momentaneamente fugati dalle rassicurazioni ricevute dall’individuo e la transazione si concludeva; tuttavia, dopo aver esposto due dei tre orologi nella vetrina online della propria attività commerciale, i gioiellieri scoprivano con rammarico, tramite un loro amico in contatto con il collezionista già vittima del furto, che gli orologi corrispondevano esattamente a quelli rubati.
Identificato il ricettatore in un appartenente al Corpo, gli stessi colleghi finanzieri di Brescia ricostruivano il complesso quadro degli avvenimenti e dei soggetti coinvolti attraverso pervicaci attività di appostamento e pedinamento, che permettevano di localizzare anche i luoghi di incontro dei sodali, frequenti utilizzatori, per cautela, di cabine telefoniche.
L’analisi dei tracciati delle utenze in uso agli indagati hanno consentito di attribuire ad alcuni di essi anche la responsabilità del furto in appartamento compiuto nel mese di gennaio, da cui è stata tratta parte della refurtiva ricettata nei giorni seguenti.
I numerosi precedenti di alcuni soggetti coinvolti, uniti ai gravi indizi di colpevolezza raccolti, hanno consentito al G.I.P. del Tribunale di Brescia di emettere un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tutti i personaggi coinvolti, a vario titolo, nelle vicende descritte, accogliendo integralmente la richiesta formulata dalla pubblica accusa.