Filippo Boscagli (Pdl): “No all’aumento dell’Irpef”

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Sempre più calda la discussione sull’ipotesi di un ritocco all’addizionale Irpef emersa nell’incontro tra le forze di maggioranza che si è tenuto la scorsa settimana in previsione della stesura del prossimo bilancio comunale.

Ovviamente favorevole il capogruppo del PD Giorgio Buizza avendo lui stesso avanzato l’ipotesi in questione, così come lo è il capogruppo dell’IDV Ezio Venturini; critico e dubbioso invece Corrado Valsecchi portavoce della civica di Appello per Lecco (presente in Consiglio comunale con due rappresentanti).
Proprio in queste ore si è levata la voce del consigliere Filippo Boscagli PDL che si dice contrario al ritocco dell’Irpef, spiegando: “Chissà quante famiglie e quanti cittadini lecchesi saranno entusiasti nel sapere che pagheranno 200, 300, 400 euro in più di tasse all’anno ma che ciò avviene grazie ad un  ‘sano dibattito all’interno della maggioranza’ attualmente in corso. Chissà quanti di quelli vedranno alleggerito il proprio bilancio famigliare saranno ben lieti di farlo sapendo che gli è imposto ‘secondo principi di equità’ “.

Critico e pungente l’itervento del pidiellino che puntando il dito contro l’Amministrazione Brivio prosegue : “In campagna elettorale nel 2010, a crisi già in corso, avevano promesso di togliere l’irpef e far partire tutte le opere ferme. Oggi qualcuno si accorge che mancano 4 milioni di euro tra mancati trasferimenti – pessima cosa davvero, ma intuibile dato che dal ministero di Bersani ogni anno si è continuamente tagliato e di tanto – e gli alti costi dell’amministrazione, ampiamente previsti e calcolabili da anni e ben noti nel 2010. Ora di opere importanti non se ne vede una (uno per tutti il tanto promesso e sbandierato Bione) e molti lecchesi si troveranno nel cedolino paga un aumento spropositato delle tasse comunali dallo 0,3% allo 0,8%, il massimo previsto per legge. Questo senza aver nemmeno tentato altre vie per la riduzione dei costi della macchina amministrativa o cercato altre entrate (vedi la più volte richiesta di alcuni immobili o una migliore gestione dei parcheggi a pagamento), in sintesi tassare fa male ma è anche gestionalmente più certo e comodo…”

Boscagli non si ferma qui e manifesta la sua perplessità facendo un piccolo calcolo monetario: “Sarà poi interessante capire quali ‘deboli saranno tutelati’, cioè se semplicemente ci sarà la fascia di esenzione sotto i 10/12.000 euro, e vorrei bene vedere, ci manca solo di aumentare la tassazione a chi prende 600  euro al mese! Considerando però serenamente tassabili famiglie che magari percepiscono un reddito lordo tra i 20 e i 40.000 euro che con un mutuo o affitto più le spese per i figli non possono certo permettersi di dare altri 100 o 200 euro al Comune, oltre alle ben care tariffe TARSU, Lineelecco, o i Nidi tornati i più cari d’Italia…”

Poi il consigliere conlude: “Adesso che il governo Berlusconi non c’è, quasi più, a chi darà la colpa delle proprie scelte l’Amministrazione? Al Governo tecnico? Alle elezioni ed ai mercati? Sabato il sindaco in piazza alla manifestazione radicalchic “Riprendiamoci il campo” di Milano tra Milly Moratti, Franca Rame e l’amico Pisapia con che coraggio parlerà della situazione chiedendo un fisco più equo mentre chiede ai suoi cittadini di fare per l’amministrazione nuovi salti mortali? Tenetevi i vostri ‘sani dibattiti’ – che ricordiamo hanno arricchito la città con ore di sproloqui in consiglio su bagni pubblici, testamenti biologici ed omofobie varie… –  ed i vostri indefinibili ‘principi di equità’ ma abbiate la decenza di non far pesare sui lecchesi la mala gestione della città”.

(foto tratta dal profilo Facebook)