ITALIA – Saranno circa 7,5 milioni (il 14,7% della popolazione) gli italiani che aspetteranno lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre in un ristorante o in un altro locale pubblico.
E’ quanto risulta dalla consueta indagine della Fipe, secondo la quale il 12,1% si recherà in un locale pubblico in Italia, mentre il 2,6% consumerà il cenone di fine anno in un ristorante all’estero, dato questo in calo soprattutto a causa della minore propensione a recarsi all’estero registratasi nel 2016. Di questi 7,5 milioni la maggioranza saranno giovani, residenti al Nord e non coniugati. Resterà invece a casa per il consueto cenone l’85% degli intervistati, in maggioranza over 55, residenti nelle grandi aree metropolitane del Centro e del Nord Est e le famiglie (nel 2015 il dato si attestava all’83,4%).
Dall’analisi dei dati raccolti traspare infine l’ottimismo dei ristoratori: ben 8 ristoratori su 10 ritengono di poter fare il pienone la sera di S. Silvestro. Tra gli intervistati il 43,4% ritiene alta la probabilità di poter registrare il “tutto esaurito”, il 37,7% pensa che la probabilità sia media, mentre solo il 18,9% è poco fiducioso di poter vedere il proprio locale al completo. Per quanto riguarda invece il turismo, Federalberghi stima che saranno circa 7,3 milioni gli italiani (circa 6,2 milioni nel 2015) che si muoveranno dalla propria città, dormendo almeno una notte fuori casa, per un +18,9% rispetto al 2015. Per chi resterà in Italia la vacanza preferita sarà in montagna, seguita da una città diversa da quella di residenza, dalle città d’arte maggiori e minori, dal mare. Mentre per chi andrà all’estero le grandi capitali europee assorbiranno l’84% della domanda. Quanto all’alloggio sarà preferita la casa di parenti o amici, seguita dall’albergo , dai B&B e dall’appartamento in affitto.
A Capodanno gli italiani in vacanza dormiranno in media 3,9 notti fuori casa rispetto alle 4,1 notti del 2015, per una spesa media pro-capite, comprensiva di trasporto, alloggio, cibo, divertimenti di 596 euro, come nel 2015, (in Italia da 489 euro, all’estero 1.063 euro), pari ad un giro d’affari di 4,4 miliardi di euro (+18,9% rispetto al 2015).