LECCO – “Chiedono ai lavoratori responsabilità per salvaguardare l’azienda e i suoi interessi.
Come ex lavoratori Leuci ci è stato chiesto d’accettare un accordo tombale, la cessazione produttiva e la chiusura della nostra fabbrica. Ci e stato chiesto di fare la nostra parte con senso responsabilità, e senso del dovere per tutelare l’azienda da un possibile e quasi inevitabile fallimento.
Abbiamo accettato e mal digerito un accordo che ci ha imposto impegno continuo e pesanti sacrifici e rinunce
Una lunghissima rateizzazione delle nostre spettanze “ tfr ecc” ha comportato nel tempo una serie di gravi condizioni economiche per i lavoratori che dovevano invece far fronte a spese quotidiane urgenti ed importanti
Accordi siglati e mai rispettati, l’inosservanza prolungata dei termini di pagamento, richiami continui ai sottoscrittori per contrastare il comportamento indecente dell’azienda sulla pelle dei lavoratori . Una situazione che vede, ancor oggi e nostro malgrado, alcuni di noi ” dopo tre anni” attendere ancora i ratei residuali del tfr.
Dopo aver vissuto ” il tempo delle lacrime della Fornero” con effetti devastanti per quei lavoratori in procinto di maturare il diritto alla pensione.
Ora ( Dopo aver evitato il fallimento tramite un accordo) La beffa per diversi di noi di non poter accedere alle tipologie delle “salvaguardie” per cavilli normativi tra cessazione d’attività produttiva e stato di fallimento ( la sostanza per noi è la stessa : Per una trentina di noi per maturare il diritto alla pensione vuol dire essere costretti a versare decine di migliaia di euro, visto che degli 85 che hanno perso il posto di lavoro molti sono ancora “a spasso”)
Ci chiediamo a questo punto: dov’è la giustizia ? esiste in questo paese un barlume di senso di responsabilità sociale ? Possibile che gli stessi che hanno cancellato una storica realtà produttiva territoriale riescono a tenere ancora in ostaggio il destino di decine di lavoratori e lavoratrici?
Per rimediare a questa beffa che stiamo subendo i sindacati ed i patronati locali possono solo invitarci velatamente attraverso la stampa a non intasare i loro uffici o invece potrebbero (attraverso i livelli nazionali) fare pressione sul governo per apportare una piccola modifica ? magari aggiungendo semplicemente il termine “produttiva” a “cessazione d’attività” nel testo della legge risolvendo così un problema che è sicuramente anche di altri lavoratori che dopo 40 anni e più di lavoro finalmente potrebbero raggiungere la doverosa pensione.
Ricordiamo, nonostante tutto ciò, che alcuni di noi continuano a battersi per creare le premesse per altri ( pochi) posti di lavoro. Ma soprattutto per contribuire “dal basso” alla creazione di un fronte sociale, produttivo, culturale ed intergenerazionale, assieme a varie realtà vive del nostro territorio, per sollecitare l’intero Sistema Lecco ( a partire dall’Amministrazione Comunale) al riutilizzo virtuoso e sostenibile dell’ex area Leuci, che non può e non deve, esemplarmente, essere abbandonata solo al libero gioco del mercato”.
Gruppo ex lavoratori Leuci