Carsana, i timori dei lavoratori: “Senza disoccupazione né TFR”

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Il presidio sindacale nel 2015 davanti all'azienda Carsana di Lecco
Le bandiere sindacali all’ingresso della sede di Carsana, in via Gorizia

 

LECCO – E’ dallo scorso dicembre, con la fine del periodo di cassa integrazione straordinaria, che 85 lavoratori sono rimasti senza reddito e senza ammortizzatori sociali: si tratta degli ex dipendenti dell’Impresa Pietro Carsana, licenziati il 20 dicembre scorso dall’impresa edile ora in concordato.

Le maestranze attendono i tempi della burocrazia per percepire il primo assegno di disoccupazione speciale edile che i sindacati erano riusciti a far loro ottenere alla vigilia di Natale, appena in tempo prima che questa forma di sostegno economico sparisse, nel 2017, venendo assorbita dalla Naspi.

Il pagamento dovrebbe avvenire il prossimo mese, dando una boccata di ossigeno alle famiglie degli ex lavoratori della storica impresa lecchese ( nel 2017 avrebbe festeggiato i 70 anni). Ma non è solo questo che li preoccupa: tutti loro devono ancora percepire il Trattamento di fine rapporto, quella maturata dal 2007 a fine contratto, che dovrebbe venire anticipato anch’esso dall’Inps attraverso l’apposito fondo di garanzia.

Sono gli stessi lavoratori a segnalarci i loro timori. “Venerdì mattina ci siamo recati in azienda per ritirare cedolino e modello CUD come ci era stato indicato di fare, ma la documentazione non era pronta – ci racconta un ex dipendente – siamo preoccupati, perché sappiamo che c’è stato un cambio nei referenti e temiamo possano esserci ritardi nella presentazione di quanto dovuto all’Inps per poter avviare le procedure. Siamo senza stipendio da dicembre e molti di noi, dopo aver già attinto ai risparmi, sono in seria difficoltà”.

A gennaio sono stati infatti licenziati alcuni dirigenti, tra cui il responsabile del personale, e la gestione delle pratiche è stata affidata ad uno studio di consulenza esterno. Lo stesso mese si è dimesso anche uno dei liquidatori societari, Ugo Pighetti, da quel che si apprende per motivi familiari.

Una rassicurazione giunge però dal liquidatore giudiziale, l’avvocato Marco Scaranna: “Non c’è alcun disservizio né ritardo – spiega contattato telefonicamente – lo studio Parravicini sta lavorando giorno e notte perché i lavoratori ricevano i cedolini per accedere al fondo di garanzia. Purtroppo sono le tempistiche necessarie che stiamo cercando di velocizzare, accelerando il lavoro. Posso dire ai lavoratori di stare tranquilli, non ci sarà nessuno slittamento”.