Bione: costerà 190 mila euro la messa a norma del centro sportivo

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L'area del centro sportivo del Bione

 

LECCO – Il tempo stringe, ancora una volta: dopo la chiusura scongiurata lo scorso gennaio, la timeline decisa dal Comune fissa a fine agosto l’assegnazione del bando per una gestione temporanea del centro sportivo,  un periodo che dovrà servire a progettare e assegnare il project financing della realizzazione del nuovo Bione.

La messa a norma, necessaria alla realizzazione del bando, però, non è ancora partita. In questi mesi, ha spiegato l’assessore allo Sport, Stefano Gheza, si sarebbero susseguiti gli incontri tra il segretario comunale Michele Luccisano e i referenti della Sport Management per valutare quali interventi compiere e recentemente, questi ultimi, dopo un accordo verbale, avrebbero inviato in municipio una bozza di accordo sui costi da sostenere che ora deve essere valutata dal nuovo segretario comunale, Sandro De Martino, nominato dopo il pensionamento di Luccisano ed entrato in servizio giovedì.

In tutto si tratta di 190 mila euro, che il comune dovrà mettere a bilancio (60 mila euro come spese correnti e 130 mila euro in conto capitale) in un’apposita variazione che sarà approvata in Consiglio Comunale. Questi i passaggi necessari per arrivare finalmente alla messa a norma della struttura sportiva.

L’assessore Stefano Gheza

“Si tratta di lavori alla fognatura, interventi ad alcuni muretti dovranno essere alzati ulteriormente di 20 centimetri, il consolidamento dello spogliatoio numero 2 che ha avuto un cedimento e deve essere messo in sicurezza… – spiega l’assessore – lavori che il Comune avrebbe dovuto eseguire prima di mettere a bando il centro nel 2007. Non possiamo chiedere a Sport Management di sostenere la spesa perché non sono i proprietari, come gestori hanno l’obbligo mantenere le valide le certificazioni, che non c’erano però al momento al bando e quindi sono a carico del Comune”.

Palazzo Bovara dovrà anche verificare le opere di migliorie effettutate in questi anni dal gestore e valutare se ammissibili e quindi rimborsabili.

Perplesse le opposizioni, sia riguardo alle spese che il Comune dovrà affrontare (Alberto Negrini ha chiesto conto di come verranno spesi effettivamente questi soldi mentre Alberto Anghileri ha avanzato dubbi sul fatto che l’importo non finisca per crescere ulteriormente) che riguardo alla legittimità dell’attuale gestione del centro (domanda posta dal leghista Andrea Corti e dal consigliere Massimo Riva, dei Cinque Stelle) che prosegue senza una proroga effettiva.

“E’ una gestione di fatto – ha ribadito Gheza – senza titolo giuridico, ma con il benestare del Comune e della Prefettura che hanno chiesto di non interrompere un servizio pubblico essenziale”. La Prefettura, ha confermato l’assessore, avrebbe inviato un documento scritto avanzando tale richiesta di concerto con l’amministrazione comunale.

“E se qualcuno si fa male, chi ne risponde?” ha chiesto nuovamente Antonio Tallarita, consigliere comunale e presidente del Basket Lecco, dopo che lo stesso Riva del M5S aveva avanzato una domanda analoga.

“La Sport Management è una società solida, che gestisce altre strutture sportive in tutta Italia e sono assicurati in caso di infortunio” ha rassicurato Gheza. “Com’è stato possibile mettere a bando un centro sportivo che non era a norma?” ha insistito Tallarita. “Non lo so, ma sono certo che la dirigente Esposito – anch’essa in pensione dallo scorso anno (ndr) – non era a conoscenza della mancanza delle certificazioni, non era il suo settore. Non ho modo di dubitare della sua serietà”. Sul caso, va ricordato, da gennaio si è interessata la Procura che coordina le indagini affidate alla Polizia Locale.